Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PAGLIUCA
Gianluca Bologna 18 dicembre 1966. Calciatore. Portiere. Con la Sampdoria ha vinto uno scudetto (91) e una coppa
delle Coppe (90) ecc., con l’Inter due coppe Uefa (94) e (98), con la Nazionale è stato vicecampione del mondo (94). 21 nella classifica del Pallone d’oro 91, nomination anche nel 97 e 98. Negli ultimi anni ha giocato a Bologna,
seguendo la squadra anche in B. Poi è tornato in A con l’Ascoli per il campionato 2006-2007 • «Il destino vuole metterlo dove è meglio per tutti, a dodici anni: la febbre blocca il titolare, lui è il più alto e i pali diventano suoi. Per sempre. Battara lo vede, lo scopre, lo porta
al Bologna. Giovanili rossoblu, poco spazio, davanti c’è un certo Turchi ma fuori-campo, a curarlo, c’è Soncini: che passa alla Samp, lo indica a Mantovani e lo chiede in prestito per
il Viareggio dell’86. Lo stesso Mantovani si muove per andarlo a vedere e all’intervallo di una finale con l’Inter dice a Paolo Borea “scenda e lo compri subito”, prima che arrivi Ernesto Pellegrini. Fatta, per 300 milioni. Inizia la storia.
Con lo scudetto e le coppe, con l’incubo Wembley fra i Campioni, con una Sampdoria che lui definisce così. “Otto anni di Samp — racconterà nel giorno del passaggio all’Inter per 8 miliardi più Zenga e Ferri in blucerchiato — lasciano un’impronta decisa, indelebile perché la Sampdoria non è soltanto una squadra o una società o un pubblico, ma è soprattutto un modo di vivere il calcio, anche un modo speciale di vincere o di perdere. Devo tanto a Boskov, l’uomo che ha sempre creduto in me, a Battara; e ovviamente a Paolo Mantovani: lui
è stato più di un papà, soffriva di cuore e diceva che io ero la massima garanzia per la sua salute.
Mi voleva molto bene”» (Matteo Dalla Vite).