Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
PAGLIARANI
Elio Viserba (Rimini) 25 maggio 1927. Poeta • «“Non ho mai creduto che per fare poesia esistano parole privilegiate perché non esistono parole poetiche a priori”. Questo universo verbale, non estraneo alla lezione di Ezra Pound (“Mantenere in efficienza il linguaggio”), alla passione addirittura etica per il plurilinguismo e le sue deformazioni
(C.E. Gadda e Gianfranco Contini docent), ha prodotto poesia apprezzata da un
vasto e molteplice schieramento di critici. Il padre Giovanni, “fiacarista, cioè vetturale o vetturino con carrozza e cavallo”, socialista dal 13, “aveva sedici anni”, mai iscritto al Fascio e quindi osteggiato dal regime, spesso andava a Rimini
a comprare l’avena per il cavallo nella drogheria di Fellini, il padre di Federico, “socialista anche lui e assieme parlavano affannosamente di politica”; a Milano, metà anni Cinquanta, l’insegnamento nelle scuole private ai bambini delle elementari, “una esperienza bellissima”; nella redazione milanese dell’Avanti! arrivava un ragazzone lungo e allampanato, nenniano, sfotteva i
redattori dell’estrema sinistra socialista, si chiamava Bettino Craxi, e al filonenniano
redattore Pagliarani proprio per questo atteggiamento irridente gli stava
antipatico; a Roma, primi anni Sessanta, incaricato dal direttore, chiede a
Giorgio Bassani di collaborare al quotidiano del Psi, e lo scrittore - all’inizio un po’ freddo e sussiegoso - s’illumina quando Pagliarani gli dice la cifra del compenso più alta della norma» (Enzo Golino)
• Per molti anni critico teatrale di Paese Sera.