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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

PADOA-SCHIOPPA

Tommaso Belluno 23 luglio 1940. Economista. Ministro dell’Economia e Finanze nel Prodi II • Ex membro del direttorio della Banca centrale europea (98-2005). È stato presidente della Consob (97-98), vicedirettore generale della Banca d’Italia (84-97), direttore generale per gli Affari economici e finanziari alla
Commissione delle Comunità europee a Bruxelles (79-83) • «Considerato il pupillo di Ciampi» (Roberto Mania) • «Chi lo conosce bene assicura che scelse di fare il civil servant all’età di dieci anni» (Luigi Zingales) • «In Banca d’Italia È stato per venticinque anni il rivale di Fazio. Da sempre non si sopportavano,
questo borghese di Belluno cortese, elegante, coltissimo, e il rustico
self-made man ciociaro, che nel 93 si trasformò da pari grado alla vicedirezione generale in superiore. E quando Fazio cominciò a mettersi nei guai, Padoa-Schioppa fu uno dei primi a capire che per salvare l’istituzione Banca d’Italia occorreva cambiarle la guida. “Tps”, ovvero tipiesse come lo si indica per brevità, È un europeo di etnia italiana, a suo agio nel mondo: studi post-laurea a Boston;
quattro anni a Bruxelles come direttore generale per gli Affari economici alla
Commissione europea; sette anni a Francoforte come membro del comitato
esecutivo della Bce e da lì sempre in viaggio per il mondo» (Stefano Lepri)
• «La carriera internazionale non È stata una prima scelta: il suo itinerare fra organismi continentali È dovuto alla politica, che all’epoca gli impedì di capitalizzare la fiducia che in lui riponeva il governatore Carlo Azeglio
Ciampi. L’Italia era reduce da tempeste valutarie nelle quali erano state bruciate invano
riserve per migliaia di miliardi in difesa della “liretta” e il terremoto Mani pulite portò Ciampi al ruolo di supplente della politica, primo ministro, ministro del
Tesoro, poi al Quirinale. Quando, però, si trattò di scegliere il nuovo baluardo della moneta e del sistema bancario, Oscar Luigi
Scalfaro s’impose dal Colle e il vicedirettore generale Padoa-Schioppa, che avrebbe dovuto
scavalcare il direttore generale Lamberto Dini e il vicedirettore anziano
Antonio Fazio, si ritrovò con quest’ultimo al comando, che per completare l’opera gli negò perfino la promozione a direttore generale preferendogli Vincenzo Desario. Così, a parte la breve parentesi al timone della Consob nel 97 (sempre per volere di
Ciampi), il grand commis con la valigia ha impiegato la lontananza dall’istituto di emissione per cercare casa a Francoforte e rafforzare le sue
convinzioni europeiste, scolpite nel Dna fin dai primi passi tra i monitor
della centrale cambi e sviluppate già nel 86 con il presidente della Commissione delle Comunità europee, Jacques Delors, che lo chiamò alla testa del gruppo di esperti incaricato di elaborare una strategia per l’evoluzione del sistema economico» (Fabio Dal Boni)
• «Maestri da lui indicati al Sole 24 Ore: per per il pensiero economico Franco
Modigliani, per la scuola francese di alta amministrazione François-Xavier Ortoli (già commissario europeo), per la politica il socialista Jacques Delors. «Niente riferimenti a politici italiani» (Claudio Lindner) • Nell’agosto del 2006 ha avuto una dura polemica con Francesco Giavazzi che dalle
colonne del Corriere della Sera gli rimproverava di non aver ancora fatto nulla
per preparare il risanamento dei conti pubblici. Padoa-Schioppa gli ha risposto
con una inusitata durezza e un sistema di comunicazione del tutto nuovo: una
e-mail mandata agli opinion leaders e agli economisti più importanti del Paese • Appena insediato al ministero dell’Economia ha fatto sapere, tramite agenzia, che il suo nome si scrive
Padoa-Schioppa, col trattino. I giornali, sapendolo assai pignolo, si sono
subito adeguati. Solo la Gazzetta Ufficiale s’È adeguata in ritardo: nel decreto di nomina del presidente della Repubblica il
suo nome era scritto senza trattino • Separato da Fiorella Kostoris, fa adesso coppia con Barbara Spinelli • Tre figli: Camillo (fisico specializzato in neuroscienze al Mit, lavora all’Harvard Medical School), Caterina (architetto), Costanza (psicologa). Ne ha
parlato lo stesso Padoa-Schioppa durante la conferenza stampa di presentazione
della Finanziaria 2007: si deve adattare — ha detto — il sistema pensionistico al nuovo mercato del lavoro: «Anch’io ho dei figli giovani che sono precari. Autosufficienti ma precari. Lavorano
in un mondo flessibile che non consente loro di crearsi un sistema
pensionistico».