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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

OXA Anna Bari 28 aprile 1961. Cantante. Due volte vincitrice del Festival di Sanremo: nell’89 in coppia con Fausto Leali (Ti lascerò) e nel 99 (Senza pietà); seconda nel 78 (Un’emozione da poco) dietro ai Matia Bazar e nel 97 (Storie) die­tro ai Jalisse

OXA Anna Bari 28 aprile 1961. Cantante. Due volte vincitrice del Festival di Sanremo: nell’89 in coppia con Fausto Leali (Ti lascerò) e nel 99 (Senza pietà); seconda nel 78 (Un’emozione da poco) dietro ai Matia Bazar e nel 97 (Storie) die­tro ai Jalisse. Sconcertante invece la sua esibizione al Festival del 2006: presentatasi con Processo a me stessa di Pasquale Panella, ha fatto molti capricci, ha preteso di provare da sola, ha cantato in una sala completamente buia, sussurrando in modo tale che c’è stata qualche difficoltà a sentirla. Costretta a tagliare il brano per stare nei limiti televisivi, appena eliminata (ultima delle donne) ha abbracciato Panariello ed è scoppiata in lacrime. Il critico del Corriere Mario Luzzatto Fegiz ha parlato di «atteggiamenti autistici». Dietro le quinte, sempre secondo Fegiz, emanava un acre odore di incenso e unguenti eso­tici che saturava il suo camerino e l’angusto retropalco. Secondo l’autore del brano Pasquale Panella, «l’unicità di Anna Oxa si esprime soprattutto nel far tornare indietro la voce allo stato arcaico, primario, com’ è prima di essere passata attraverso le astuzie comunicazionali» • «Gran bella voce — che però dovrebbe essere sottotitolata perché le parole che canta se le mangia — e gran bella donna. Punk al debutto nel 78 con Un’emozione da poco; la trasgressiva con l’ombelico esposto di è tutto un attimo dell’86; l’eterea e sensuale di Quando nasce un amore nell’88; la guerriera con la mutandina tanga esibita e il corpo luccicante d’olio per Senza pietà del 99; la donna tribale che teorizzava L’eterno movimento del 2001. Tutte immagini che fanno parte della sua carriera e di quella del Festival» (Gloria Pozzi) • «Sono stata vittima e killer, altera e appassionata, sempre in maniera autentica. C’è stata la morte di mia madre, ma anche la ricerca ossessiva delle mie origini albanesi. Ho passato un periodo di sconvolgimento, svuotata come un involucro. Ero io stessa il dolore, ho avuto la percezione di morire. Finché non sono riuscita a confrontarmi con altre persone che vivevano la mia stessa condizione ed è stata la rinascita. Una vera e propria terapia di gruppo» (da un’intervista di Massimo Pisa) • Ha avuto due figli da Gianni Belleno, musicista che fu nei New Trolls (ha raccontato che la sua intenzione di lasciarlo gli fu comunicata da un dirigente della casa discografica). Poi è stata sposata con l’imprenditore albanese Begjet Pacolli, origine kosovara, enorme villa in Svizzera, undici lingue, titolare della società di costruzioni Mabetex, quattromila dipendenti, un fatturato di oltre un miliardo di euro (restaurò il Cremlino, il Parlamento russo e Grozny, la capitale cecena distrutta dalla guerra). Per farla conoscere ad amici e parenti, la portò a Pristina dove era stato organizzato un banchetto per 300 persone. Si sono poi lasciati nel 2001 • Da ultimo, s’è fatta prendere dalla moda di andare in giro scalza.