Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

OSSOLA

Aldo Varese 13 marzo 1945. Ex giocatore di basket. Fratello di Franco, scomparso a
Superga col grande Torino, e di Luigi, detto «Cicci», altro ex calciatore di serie A, inizia a 10 anni a giocare con i pulcini della
Robur et Fides. Nel 68, dopo alcune stagioni in A con la All’Onestà Milano, torna all’Ignis Varese con la quale gioca fino al ritiro dell’80. Con la mitica Ignis (poi Mobilgirgi e Emerson), la squadra di Dino Meneghin,
vince 7 scudetti, 5 coppe dei Campioni (disputando 10 finali consecutive), 2
coppe Intercontinentali, 4 coppe Italia chiudendo la carriera con la coppa
delle Coppe
• «Il Von Karajan dei canestri, il regista per antonomasia del basket italiano» (Luca Chiabotti) • «L’ evoluzione del play maker in Italia è iniziata con Aldo Ossola. Lui era il regista per eccellenza. Il play maker -
traduzione: quello che fa gioco - era uno che portava avanti la palla, per poi
darla in mano al lungo, al tiratore o all’americano. Quindi, a Varese, Ossola ha perfezionato tre cose: condurre il
contropiede, alimentare Meneghin e trovare Morse. Ma era in grado anche di
tirare se la situazione lo richiedeva. Cercava il passaggio prima del tiro. Per
questo, era anche in anticipo sulle difese di almeno una mossa sempre. Poi,
grande palleggio: non doveva mai guardare la palla, non la recuperava fino a
quando non aveva un ricevitore libero, infine metteva la palla nelle mani del
tiratore. Un mezzo secondo prima, e non un mezzo secondo dopo, l’uscita dal blocco» (Dan Peterson).