Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ORSINI
Umberto Novara 2 aprile 1934. Attore • «Ha fatto con grande successo teatro indimenticabile con Visconti, De Lullo,
Lavia, Ronconi, coi testi di Schiller e di Patroni Griffi, di Cocteau e di
Pirandello, di Miller e di Strindberg e da ultimo con Michael Frayn e il suo
meraviglioso Copenhagen. Ha fatto televisione, e non solo sceneggiati alti come si facevano un tempo,
per esempio I fratelli Karamazov o Delitto di Stato, ma anche Colazione a Studio 7 allora in bianco e nero, di cui era conduttore con Veronelli (“Mio padre aveva ristoranti a Oleggio, a Romagnano Sesia”). Cinema, una passione sin da bambino, quando nel cinema del fratello vedeva i
film all’incontrario, dietro lo schermo: ne ha interpretati una cinquantina, dalla Dolce vita di Fellini nel 60, La caduta degli dei di Visconti, nel 69, e nel 71 in Francia, diretto da Sautet e con Yves Montand e
Romy Schneider, È simpatico ma gli romperei il muso. Nel 75 gli offrirono la parte del marito becco nel secondo e terzo film della
serie erotica “Emmanuelle”: “La protagonista Sylvia Kristel era bellissima e sempre nuda: nel film ero nudo
anch’io e il piacere dovevo ovviamente mimarlo. Fu un ruolo in questo senso molto
difficile. Alla fine fuori dal set ci amammo un po’: la mattina era lei a svegliarmi e a portarmi la colazione a letto. Con Jeanne
Moreau andò diversamente. Io e Ettore Manni dovevamo lavorare con lei in E il diavolo ha riso di Tony Richardson: sapendola gran mangiatrice di uomini ci eravamo ripromessi
di non assecondarla. Io resistetti, ma lui non ci riuscì”. A Hollywood andò nel 67 per promuovere La ragazza e il generale sceneggiato da Malerba e diretto da Festa Campanile, con Virna Lisi e Rod
Steiger che l’anno prima aveva vinto l’Oscar: “Non ebbe alcun successo, ma conservo ancora il ritaglio di Variety che giudicava
la mia interpretazione migliore di quella di Steiger: l’anno dopo lui venne a trovarmi a Roma e come sempre a tennis lo battei. Ma sul
suo asciugamano aveva fatto ricamare la scritta: Rod Steiger perde a tennis ma
vince gli Oscar”» (Natalia Aspesi)
• «Io non mi prendo sul serio. Il disincanto rende più lucidi».