Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
OLIVIERI
Claudio Roma 28 novembre 1934. Pittore. «Nei suoi quadri il colore è sottilissimo, fragile come un’ala di farfalla. Pur in un cosmo che evoca l’infinito, sembra dipingere su uno specchio, su una pellicola impalpabile che ha
un suo immediato rimbalzo nella luce: dipinge nello stesso strato di
trasparenza di una lastra di vetro. Pittura di fantasmi è la sua arte, dai primi anni Settanta al decennio successivo, fino alla più alta e stupefacente fioritura dei
blue paintings. L’effetto notte di opere quali Memorie d’altra tomba dell’84 e Dedalus del 90 è l’approdo estremo della trentennale ricerca olivieriana, un punto di non ritorno
per la radicalizzazione della visione e per la concentrazione dello strumento
pittorico. Nelle opere più recenti la tavolozza pare cristallizzarsi in una diafanità che ne allontana la visione, la temporalizza per grumi di colore distesi con
leggerezza, che disegnando cromaticamente le cose come macchie la memorizzano
quali elementi di un tutto» (Floriano De Santi).