Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
NAPOLITANO
Clio (Bittoni) Ponza (Latina) 1934. Moglie di Giorgio Napolitano (due figli) • «I suoi (padre comunista, madre socialista, marchigiani, laicissimi) sono
confinati a Ponza, con loro c’è Giorgio Amendola. Nel 34 nasce Clio. Si ritrova quel nome, la musa della storia
e della poesia epica, in nome della laicità e in onore di un compagno comunista greco confinato con i genitori. Si laurea
in Legge a Napoli, dove conosce Giorgio Napolitano. Lo sposa in Campidoglio
nell’ottobre 59, uno dei testimoni è Gerardo Chiaromonte. Lui già deputato, con aspirazioni giovanili da regista: “Da ragazzo diresse come regista
La casa sull’acqua, i bozzetti erano di Giuseppe Patroni Griffi”. Lei era avvocato, prima come libera professionista e poi per decenni nella
Lega delle cooperative. Lavoro di soddisfazione coronato dalla nomina a
responsabile dell’ufficio legislativo. Con la Lega smise nel 92, quando Giorgio diventò presidente della Camera. E perché? “Mi sembrava inopportuno continuare, essendo le mie controparti i presidenti
delle commissioni parlamentari, la presidenza del Consiglio e altri organismi
istituzionali...”. Lei continuò la vita di prima, anche da prima signora della Camera, nonostante l’appartamento a Montecitorio: autobus, taxi, la spazzatura buttata da sola nei
cassonetti però nascosta “nei sacchetti delle boutique perché mi sembrava indecoroso” quando Giorgio era ministro degli Interni. Idee chiare, insomma, senza
fronzoli. Quindi niente telefonino ma solo linea urbana. Niente freezer ma
frigorifero tradizionale. Amicizie che durano nei decenni. Una, solidissima,
con Bruna Bellonzi, moglie di Sandro Curzi. I quattro ex Pci vivono a pochi
passi di distanza nel quartiere Monti e le mogli partecipano ancora insieme a
riunioni politiche. Un’altra consuetudine è quella con Letizia Berlinguer, la vedova di Enrico: tante Pasque festeggiate in
gruppo alle Frattocchie, la scuola di partito del Pci, con i figli che sono
restati amici anche da adulti. Clio laica, Letizia cattolica, ma identiche nel
modo di starsene in disparte, forti di una propria personalità. In quanto alla fede: “I figli non sono stati battezzati con grande dolore di mia suocera. Io li avrei
battezzati perché quando nacque il primo figlio, Giovanni... il secondo non l’ha mai conosciuto perché nel frattempo morì... lei venne a Roma con il vestitino del battesimo che era dei suoi figli. Ma
mio marito disse che non voleva”» (Paolo Conti, con citazioni da
Le mogli della Repubblica di Paola Severini) • «Ha combattuto per tenersi suo marito?» «No, assolutamente. E dove andava?».