Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
NANNINI
Gianna Siena 14 giugno 1956. Cantante. Autrice. «La trasgressione è come il rock: quando va al potere è già morta» • Grande successo dall’80 (l’album California, con America), poi, tra l’altro, l’album Latin lover (82, con Ragazzo dell’Europa), Puzzle (84, con Fotoromanza, vincitrice del Festivalbar), Profumo (86, con Bello e impossibile), I maschi (87), Hey bionda (88), Un’estate italiana (con Edoardo Bennato, sigla dei mondiali di calcio disputati nel 90 in Italia),
Scandalo (90) ecc. Nel 2006 l’album Grazie l’ha riportata in vetta alle classifiche. Erede della dinastia dei senesi
pasticceri Nannini. Laurea in Lettere e filosofia con una tesi di Antropologia
musicale • «Sorella maggiore di tutte le cattive ragazze italiane. Etichetta che, come tutte
le altre, non le garba affatto» (Stefania Ulivi) • «Voce rauca, corpo elettrico. Nei primi anni Novanta, all’apice della popolarità, registra ovunque, canta ovunque il suo rock, girando freneticamente l’Italia e il mondo, e intanto studia; e il 14 dicembre 94, a 38 anni, con 14 anni
di ritardo, si laurea, “summa cum laude”, in Lettere e filosofia con la tesi Il corpo delle donne nella voce, con una parte di analisi sperimentale audiovideo, registrando dai gesti nel
canto delle donne nepalesi a Janis Joplin. Insegue e divora le sue parole a
ritmo veloce, il suo corpo anche immobile emana energia, impazienza, rock:
eppure si percepisce dietro al suo sorriso un oscuro, orgoglioso senso di
inquietudine, di solitudine» (Natalia Aspesi) • «Da giovane ha lavorato come operaia nelle fabbriche dolciarie paterne di Siena
perdendo un dito della mano destra su un tagliere (suona chitarra e tastiere
con l’aiuto d’una protesi). Nell’80 aveva scritto, nell’album California, la canzone America dedicata all’autoerotismo maschile e femminile. Versi espliciti: “Per oggi sto con me, mi basto e nessuno mi vede, e allora accarezzo la mia
solitudine e ognuno ha il suo corpo a cui sa cosa chiedere”. E per togliere ogni dubbio, in copertina la Statua della libertà che stringe un vibratore decorato a stelle e strisce» (Mario Luzzatto Fegiz) • «Non sono omosessuale. Non sono neanche bisessuale, che è una etichetta stupida che mi attribuiscono di frequente. Ho avuto esperienze
sia con i maschi che con le femmine. E alla fine ho centrato il mio corpo e ho
capito chi sono veramente» (da un’intervista di Stefania Rossini) • «A me piace essere radicale, non voglio che i miei concerti siano un karaoke. Ci
vuole un’idea dietro, una concatenazione tra i pezzi, come fossimo all’opera. La gente vuole Ragazzo dell’Europa, lo so, ma io me ne fotto: voglio che i miei pezzi siano parte di un discorso
unico. Il passato non conta, voglio che le mie canzoni siano come quelle
antiche, tramandate oralmente e quindi sempre rinnovate, a seconda dell’umore del momento. Il mio sogno è che tra 500 anni si canti ancora Fotoromanza, ma totalmente stravolta» (da un’intervista di Massimo Pisa) • «Mi sento meglio magra. Mi sento più leggera. Sai cosa faccio per cantare bene? Le diete... Quando devo cantare un
pezzo molto “alto”, raggiungere degli acuti, per tre-quattro giorni non mangio un tubo. è una specie di digiuno mistico, l’anima deve vibrare quando canto» • «Laura Pausini è la numero uno» (da un’intervista di Francesco Velluzzi).