Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MORANTE
Laura Santa Fiora (Grosseto) 21 agosto 1956. Attrice. «In amore sbaglio sempre» • Nipote di Elsa Morante (18 agosto1912—25 novembre 1985): il padre, avvocato, romano, fratello della scrittrice. Mamma
aretina. Sette figli. Della sua famiglia ha detto questo: «Mia madre non era molto gestuale. Anche oggi nella famiglie borghesi ci si tocca
poco. Io invidiavo un mio amico dal quale a volte andavo a pranzo. Dopo pranzo
noi dovevamo lasciare il salotto perché i suoi genitori, sessantenni, si sedevano sul divano e volevano restare soli
una mezz’oretta. “Andiamo di là perché i miei adesso si devono baciare” […] Ogni volta che qualcuno parla del dolore dei figli dei genitori che si
separano, io penso al mio dolore quando i miei genitori non si separavano» (Claudio Sabelli Fioretti)
• A 17 anni viene a Roma con la scusa di studiare danza, va a vivere in una
pensione in Prati tenuta da un’ex soubrette che affitta camere a una quindicina di studenti dell’Isef. Debutta in teatro con Carmelo Bene (una delle poche che gli sapeva tener
testa), poi fa effettivamente per qualche anno la ballerina, infine Giuseppe
Bertolucci la ingaggia per Oggetti smarriti (1979) e suo fratello Bernardo, subito dopo, per La tragedia di un uomo ridicolo (1980). Con questo film andò a Cannes: «Feci il viaggio in treno con Lina Nerli Taviani, ero incinta di sette mesi, mi
era venuta una crisi d’ansia tremenda e lei è stata lì a tranquillizzarmi per tutto il tempo. Per il gala indossai un camicione
informe che mi aveva prestato un’amica, dovetti fare una pessima impressione. Sulla scalinata del Palazzo, per
fortuna, c’era Anouk Aimée che con il suo corpo difendeva la mia pancia dalla ressa dei fotografi»
• «Ho anche attraversato gravi difficoltà economiche. Soprattutto all’inizio. Non posso dimenticare un episodio, risalente all’epoca di Bianca, il film di Moretti che mi diede il successo. Venne una giornalista ad
intervistarmi a casa e rimase colpita dalla povertà dell’ambiente. Una povertà reale, dovuta alla mancanza di mezzi, non certo una posa bohèmiénne. E mi domandò: ma lei vive in questa casa per motivi politici?» • Ha poi avuto però una bella carriera cinematografica, che la colloca oggi tra le attrici italiane
più in vista. Qualche titolo: Colpire al cuore (Amelio, 82), Bianca (Moretti, 84), Turnè (Salvatores, 90), Ferie d’agosto (Virzì, 96), Marianna Ucria (Faenza, 97), La stanza del figlio (Moretti, 2001, David di Donatello come migliore attrice protagonista), Ricordati di me (Muccino, 2002), Un viaggio chiamato amore (Placido, 2002) • Tra questi, il culmine, anche per via del David, con La stanza del figlio di Moretti, di cui resta una delle attrici preferite: «Cercavamo di prenderla sul ridere. Io dicevo a Nanni che la produzione, una
volta finito il film, doveva darmi un assistente sociale per il reinserimento
nel mondo lavorativo. Oppure lo ringraziavo per avermi trovato il posto fisso.
Poi c’è stato il problema del titolo, Nanni era veramente angustiato. Ogni tanto veniva
sul set e diceva: “Bisogna trovare un altro titolo”. Gliene abbiamo proposti un sacco, non andavano mai bene. Allora un giorno gli
ho suggerito: “Prendi un libro di poesie ed estrapola un verso a caso. Quello è il tuo titolo”. C’era per caso un volume di poesie di Montale, io ho aperto una pagina e puntato
il dito su un verso. Bene, il verso era: “Mi chiedo che ne sarà della produzione”. Non abbiamo mai riso tanto. Sul set di Nanni ci sono scontri e discussioni
perché è molto esigente e spesso anche misterioso nei suoi desideri: non sempre si
riesce a capire che cosa vuole. Allora si ripetono le scene all’infinito senza capire qual è il problema, perché lui non comunica. E l’attore si chiede: “Ma che altro devo fare?”. Comunque, alla fine anche lui ride del suo eccesso di autoritarismo. Una volta
mi ha detto: “Ho rivisto i ciak, ma perché ti domandavo di rifarla quella scena?”» (Paola Piacenza)
• Molto colta, scrive, ha paura dell’acqua (non va mai a nuotare dove non si tocca), fino a pochi anni fa dormiva con
la luce accesa, gli innamoramenti le si annunciano con forti sonnolenze. Ha due
figli da due uomini diversi • «I colori di Laura Morante» (Fernan Ozpetek, in un elenco delle bellezze italiane).