Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MOGGI Alessandro Civitavecchia (Roma) 30 novembre 1972. Figlio di Luciano. Procuratore. Ha giocato nel settore giovanile di Napoli e Torino, prima come ala destra, poi come terzino
MOGGI Alessandro Civitavecchia (Roma) 30 novembre 1972. Figlio di Luciano. Procuratore. Ha giocato nel settore giovanile di Napoli e Torino, prima come ala destra, poi come terzino. Ha preso il tesserino nel 93 e nel 94 ha fondato con Zavaglia la Football Management poi confluita nella Gea (di cui è stato amministratore delegato). Indagato dai pm romani Palaia e Palamara per «illecita concorrenza con minaccia o violenza» i giudici hanno reputato la Gea il braccio armato di Luciano Moggi, dato che aveva sotto contratto, nel momento in cui scoppiò lo scandalo, 262 calciatori, 28 dirigenti, 3 presidenti e 29 allenatori. La Gea avrebbe potuto organizzare un campionato di 23 squadre tutto suo. Impressionante era anche la compagine societaria, oltre ad Alessandro Moggi, figlio del potentissimo Luciano, c’erano la figlia di Geronzi, il figlio di Lippi e prima i figli di De Mita, Tanzi e Cragnotti. La questione del conflitto di interessi, più volte sollevata dai giornali, non venne mai presa in minima considerazione dai responsabili del calcio • «Con l’avvento del figlio di Moggi la Gea si è trasformata in una straordinaria idea imprenditoriale: una società di servizi e assistenza a tutti i livelli che ha modificato l’antico mestiere di procuratore. E Alessandro Moggi ha fatto un passo in più: ha costituito e presiede la Iasa (nome inglese perché fa trendy: International association of soccer agents), che si contrappone alla vecchia pachidermica associazione di procuratori riconosciuta dalla Federcalcio. Vi si è iscritto persino Dario Canovi, nemico storico del padre. In Inghilterra non potrebbe accadere. Lì ai figli di dirigenti o allenatori è proibito diventare agenti di calciatori» (Gianfranco Teotino alla fine del 2005, prima che scoppiasse la cosiddetta “Calciopoli”) • A margine del caso Gea, è anche uscita la storia di un suo corteggiamento forsennato alla conduttrice tv Ilaria D’Amico, portata a cena a Parigi con un aereo affittato a posta. La moglie Fabrizia Lonardi, sposata a suo tempo in pompa magna e madre dei suoi due figli (uno dei quali si chiama Luciano): «Alessandro è fatto così, ha uno stile di vita fuori del comune. Gli piace fare queste galanterie, se preferisce dica pure buffonate. Viaggia con jet privati, vuole sempre l’auto più bella, l’ultimo telefonino. è uno spaccone ma mi ha sempre fatto fare una vita da capogiro».