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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MICCICHÉ

Gianfranco Palermo 1 aprile 1954. Politico. Deputato. Di Forza Italia. Ministro dello
Sviluppo e coesione territoriale nel Berlusconi III • «Ex scavezzacollo della jeunesse dorèe palermitana con frequentazioni in Lotta continua strappato alla scrivania da
manager di Publitalia per organizzare il partito in Sicilia» (Enrico Del Mercato) • «Bravissimo ragazzo, ha il difetto di prendersela personalmente e di ostentare
una cruda prepotenza che in realtà forse non è il suo pane» (Il Foglio) • «A scuola non sapevo studiare. Pessimo, bocciato due volte, disordinato. A vent’anni mi ritrovai ragazzo padre… Quando nasce il Micciché organizzatore? Forse in banca: all’Irfis, una emanazione del Banco di Sicilia. Misi nel lavoro molto impegno, non
come a scuola. Si poteva lasciare la banca alle cinque, io mi fermavo fino alle
otto. Mi ritrovai capufficio giovanissimo, a ventinove anni anziché a quaranta, come succedeva allora. In banca si impara a dare attenzione alle
cose piccole, a diffidare delle apparenze. Uno arriva, ti mostra meraviglie
della sua società e in realtà è a rischio di fallimento. Puoi fiutare il pericolo badando ai particolari. In
banca undici anni, poi in Publitalia altri undici»
• «Marcello Dell’Utri lo conobbi, per caso, nell’84 a una cena a Milano, a El Toulà. E me ne innamorai. Lui cercava un dirigente per aprire una sede in Sicilia. Mi
chiese se conoscessi una persona per bene, simpatica, efficiente, positiva, con
capacità di buttarsi senza tregua nel lavoro. E con una laurea. Gli dissi: io ce l’avrei questa persona, e sono io. Però non ho la laurea. Scoppiò a ridere e disse: mi piaci, sei simpatico. Non ha importanza se non hai la
laurea, ti chiameremo dottore lo stesso. In Sicilia in due anni avevano
fatturato due miliardi. Io arrivai subito a quattordici. Poi Marcello mi chiese
di andare a sistemare Brescia, che languiva. Era l’87. E ottenni un incremento di 29 miliardi»
• «Dell’Utri per la pubblicità diceva: dovete scegliere i collaboratori con cui stareste volentieri a cena… Se no, evitate. Se si trasferisce questo criterio in politica, è la fine. Si resta soli. In politica il valore è inferiore. A Publitalia il livello è alto: la valutazione della qualità, nella scelta delle persone, è fondamentale. Per conquistare contratti pubblicitari. In politica i contratti
pubblicitari e il fatturato, alla fine, sono i voti. Ma la capacità di trovare voti è inversamente proporzionale, spesso, alla qualità dei curriculum. All’inizio cercavo persone di pura qualità, professori, uomini di cultura alta… Trombature in quantità! Poi il criterio è diventato un altro, abbiamo scelto le persone capaci di creare e trovare il
maggior consenso: al di fuori della mafia, vorrei ben specificare, per evitare
gli ingiusti tormentoni che ci hanno a lungo angosciato e infastidito»
• I pubblici ministeri Giancarlo Capaldo e Carlo Lasperanza lo sospettarono, nell’agosto 2002, di aver fatto entrare al ministero delle Finanze un Alessandro
Martello che era stato suo collaboratore durante la campagna elettorale dell’anno prime: costui gli avrebbe consegnato 20 grammi di cocaina. Scagionato poi
dal senatore a vita Emilio Colombo, il quale aveva ammesso: «La cocaina era per me» • Nell’88, fermato dai carabinieri del nucleo antidroga di Palermo, Micciché aveva ammesso di essere un consumatore di cocaina (il che non è reato). Nel 2002 affermò con forza di avere smesso da tempo • Il cappotto del Polo all’Ulivo (61 seggi a 0) nelle politiche del 2001 è merito suo.