Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MEZZASALMA
Marco Tripoli (Libia) 17 giugno 1959. Ex terrorista, brigatista rosso. È stato condannato all’ergastolo (insieme con Nadia Desdemona Lioce, Diana Blefari Melazzi, Simone
Boccaccini e Roberto Morandi) per l’assassinio di Marco Biagi (19 marzo 2002). Ergastolo anche per l’assassinio di Massimo D’Antona (20 maggio 99, con Morandi e la Lioce) • Basso, pelato, grassoccio, al punto che il fratello, ignaro di tutto, ha poi
detto ai cronisti: «Ma se sembra Babbo Natale!». Dopo la morte di Galesi e l’arresto della Lioce s’era messo in testa di essere lui il nuovo capo delle Br. E forse lo era davvero:
a casa sua È stata trovata una specie di risoluzione strategica in cui si delineava il
futuro delle Br. Il proprietario dell’appartamento di via Maia a Roma - uno dei covi, intestato a lui - ha detto che
quando Mezzasalma era venuto a restituirgli le chiavi aveva cambiato aspetto:
più magro, più scattante, aria da duro. Aria da duro anche al momento dell’arresto: «Non sono io a dover spiegare niente» ha detto ai poliziotti «Lo dovete fare voi». Il portiere di via Pescaglia, a Roma, lo descrive come un uomo cupo, mai una
donna, mai un amico. Casa piena di libri e di dischi. Appassionato di jazz
• Di mestiere, era ingegnere alla Lital, multinazionale che vende sistemi d’arma alla Nato. Fino al 95 era stato delegato Fiom. Come sia entrato nelle Br
non si sa. Ha avuto un ruolo importante nella logistica: appartamenti da
prendere, consulenza informatica, ecc. Su una delle schede prepagate adoperate
per l’organizzazione si sono trovate tracce di telefonate alla mamma. Era single, con
due fratelli sposati, e si comportava da bravo figlio.