Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MAZZOTTA
Roberto Milano 3 novembre 1940. Banchiere. Presidente della Popolare di Milano • «Banchiere con un passato di politico eccellente della Prima Repubblica, e che
politico, sceso all’inferno ai tempi di Tangentopoli (qualche giorno di carcere e di arresti
domiciliari) poi risorto nel paradiso dei banchieri con assoluzione piena. Un
banchiere che, per dirne una, non si è mai astenuto dal dichiarare la sua opposizione a certe operazioni e a certi
personaggi, alla scalata della Popolare di Lodi all’Antonveneta, per esempio, ai proclami nazionalistici sulla grande banca del nord
di Gianpiero Fiorani in combutta con i furbetti, alla politica protezionistica
del sistema bancario sostenuta con forza dal paladino dell’italianità, l’ex governatore Antonio Fazio, uno dei grandi suggeritori delle scalate
bipartisan dell’estate. Figlio di un leccese e di una torinese, politico di razza, così l’avevano definito i suoi mentori nella vecchia Dc, da Giovanni Marcora a Mario
Segni. Sempre capace di dialogare e di mantenere un ponte con il mondo dell’economia, quei rapporti che l’hanno portato al vertice della Popolare di Milano, sponsorizzato dal potente
sindacato Fabi, passando prima dalla presidenza della Cariplo, quando la
Cariplo era la banca più ricca, la più democristiana, quando i giornali parlarono di lui come del “Napoleone del credito”, un soprannome che non gli è mai piaciuto. O forse no» (Armando Zeni).