Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MATTHIAE
Paolo Roma 9 gennaio 1940. Archeologo. Insegna Archeologia e Storia dell’arte del Vicino Oriente antico all’Università La Sapienza di Roma. Direttore degli scavi di Ebla in Siria dal 64, ha curato
la mostra sull’antica civiltà che si è tenuta a Roma e a Trieste nel 95. Ha svolto anche un’intensa opera di revisione critica della storia artistica di Siria e
Mesopotamia. Tra i suoi saggi: Ebla, la città rivelata (Electa); Il sovrano e l’opera. Arte e potere nella Mesopotamia antica (Laterza) • «Su Ebla molto è stato scritto. Su Matthiae meno. Solo da pochi anni questo studioso pacato e
affabile, capace di affascinare con i suoi racconti (un miscuglio perfetto di
ironia romana e metodo germanico), è stato riconosciuto anche in Italia come uno degli archeologi più importanti del Novecento. In Germania, in Francia, in Inghilterra se ne erano
accorti da un pezzo» (Alessandra Mammì) • «Nel 1962 mi ero appena laureato, avevo 23 anni e partecipavo a una campagna di
scavi in Turchia diretta dal grande paletnologo Salvatore Puglisi. Fu in quel
periodo che al museo di Aleppo vidi un bacino scolpito con scene rituali che mi
incuriosì molto. “Da dove viene?”, chiesi. Mi parlarono di una collina a una sessantina di chilometri da lì. “Se vuole domani prendiamo un taxi e ce la portiamo”. Così fu. E sotto i miei occhi vidi un andamento del terreno che non poteva essere
naturale. Rimasi stupefatto dalla grandezza, dalla regolarità, dalla chiarezza di quello che capii subito essere un insediamento antico.
Sessanta ettari con una grande cinta muraria molto evidente. Quel sito si
chiamava Tell Mardikh e lì sotto si nascondeva Ebla»
• «L’archeologia è una grande scuola di tolleranza».