Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MATTEOLI

Altero Cecina (Livorno) 8 settembre 1940. Politico. Senatore. Di Alleanza nazionale. Ministro dell’Ambiente nel Berlusconi I, II e III. Dall’83 al 2006 è stato deputato • «Nel 94 divenni ministro dell’Ambiente senza troppa convinzione. Dopo quella prima, breve esperienza, questa
volta il ministero l’ho voluto: oggi sono un ministro dell’Ambiente convinto e lo sono perché consapevole che è un ministero importante ed eminentemente politico, se — come è corretto — per politica si intende l’arte di mediare nell’interesse generale gli interessi dei tanti, siano essi individui o gruppi» (nel 2001)
• Tifa per la Juve: «Rammenta i pranzi nella foresteria della Piaggio con Giovannino Agnelli,
custodisce come il Santo Graal un servizio di posate col simbolo della Juventus
regalatogli dalla società torinese», nel giorno della crisi diplomatica con la Turchia per il caso Ocalan, dovendo
la Juve giocare una partita decisiva a Istanbul, «”lo stadio era blindato, sugli spalti c’erano solo cinque italiani, e tra quei cinque c’ero anch’io”» (Francesco Verderami)
• Prima che fosse ministro dell’Ambiente, i Verdi lo avevano soprannominato Attila • Il Tirreno ha dedicato un’intera pagina alla storia tra lui e la moglie Ginevra: «Era il 94. Cena di addio offerta dal ministro al suo staff, classico venditore
di rose rosse che passa tra i tavoli. Ginevra, giornalista e collaboratrice di
Matteoli, viene letteralmente travolta dall’omaggio floreale del suo ex Capo: “Mi regalò, senza dire una parola, l’intero fascio. A casa le ho contate: erano 72 rose”. Vi chiederete (forse) se in seguito il ministro abbia mantenuto il ritmo. No,
ammette la moglie: “Dopo quelle rose, ho ricevuto da lui solo un’orchidea”. In compenso, Matteoli viene descritto come estremamente presente: “Anche nella riunione più importante del Consiglio dei ministri mi telefona. Mi fa capire che per lui non
c’è nulla che sia più importante di me”» (Alessandra Longo).