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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MASSARI

Lea (Anna Maria Massatani) Roma 30 giugno 1933. Attrice. Tra i suoi film: I sogni nel cassetto (Castellani, 56), L’avventura (Antonioni, 60), Una vita difficile (Risi, 61), L’amante (Sautet, 70), Soffio al cuore (Malle, 71), La prima notte di quiete (Zurlini, 72), Allonsanfàn (fratelli Taviani, 74) • «Una delle attrici italiane più brave, più belle e meno sfruttate» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Negli anni Settanta era considerata la migliore attrice italiana, ma per
lavorare doveva andare all’estero. “In Italia sono più nota come imputata che come attrice”, diceva, dopo che la partecipazione a Soffio al cuore (1970) di Louis Malle le era costata un’accusa di corruzione di minorenne perché l’attore BenoÎt Ferreux, suo partner, aveva solo sedici anni al momento della lavorazione del
film» (Claudio Lazzaro) • «La più riservata delle nostre grandi attrici, trent’anni e più di cinema, teatro, tv, poi il silenzio: la sua casa, i suoi animali, il marito,
la campagna e nient’altro. Sguardo ridente con al fondo un lago di amarezza, il corpo alto e
slanciato, la labbra piene, Lea Massari racconta com’è stato che a un certo punto ha detto basta. C’era sua madre che invecchiava, il marito pilota sempre fuori, i viaggi in
Brasile, gli animali cui star dietro, la casa in campagna, la musica che le
piaceva tanto. “E poi, a dir la verità, del cinema il contorno non m’è mai piaciuto. Non mi piacevano i pettegolezzi, le ore al trucco, le attese, gli
amori tra attori, il produttore che ti deve proteggere, le chiacchiere inutili.
A me piaceva solo recitare”. Aveva cominciato giovanissima, dopo la morte in un incidente d’auto del ragazzo che avrebbe dovuto sposare. Piero Gherardi, amico di famiglia,
per distrarla, sapendo che disegnava e dipingeva bene, la chiamò ad aiutarla per i costumi di
Proibito di Monicelli. Mancava la protagonista giovane. Monicelli la vide, gli piacque,
la inseguì per mesi e alla fine la portò sul set. Fu l’inizio di una carriera mai scelta» (La Stampa) • «Mio padre era un cacciatore. Io stessa andavo a caccia e avevo un’ottima mira. Una volta in Jugoslavia, durante una battuta di caccia, sparai a un
cucciolo di coniglio. Tenerlo in braccio sanguinante mentre moriva mi ha fatto
capire quanto fossi stata imbecille. Mi sono odiata e ho cominciato a guardare
gli animali con un altro occhio. Conservo ancora quella mia giacca macchiata di
sangue. Ero una fuori dal coro. Piero Gherardi che mi conosceva profondamente
me l’aveva detto: “Fai pure il cinema, ma non lo farai mai bene”. E una frase simile me la disse, anni fa, anche Antonioni, incontrato in aereo
per caso. Mi piaceva molto il teatro, invece, anche se avevo paura prima di
entrare in scena e sonno la sera perchè sono mattiniera»
• Sua storia (mancata) con Montanelli al tempo in cui il grande giornalista,
furibondo per il tradimento operato al suo Il generale della Rovere da Rossellini e De Sica, aveva deciso di far da sé il film I sogni muoiono all’alba (1961): «Come regista Indro era un gran dilettante. Con me si comportò come l’ultimo dei maschilisti. Io ero una ragazza chiusa, difficile, reduce da una
lunga depressione giovanile e ancora segnata da un dramma sentimentale: il mio
fidanzato era morto nel 53, dodici giorni prima di sposarci. Due giorni dopo l’inizio delle riprese, Indro si offrì di accompagnarmi in automobile fino all’Appia antica. Accettai, senza sospettare che si trattava di un agguato in piena
regola: fosse stato per lui, avrebbe ribaltato i sedili e proceduto sul posto.
Era un approccio a dir poco maldestro e sbrigativo, tipico dell’uomo di destra. Ne fui traumatizzata e indignata, gli diedi del fascista. Lui
incassò i miei insulti contrito come uno scolaretto, poi mi chiese scusa mille volte» (Tiziana Abate)
• Divennero amici e la Massari dice che in seguito più volte Montanelli ebbe a darsi del cretino per il comportamento di quel giorno.
Più tardi conobbe anche Colette Rosselli, che la invitò nel loro appartamento di piazza Navona, le preparò un gazpacho memorabile e poi le chiese se fosse stata a letto con Indro. La
Massari: «No, ma sapessi adesso che è troppo tardi quanto mi dispiace non averlo fatto!».