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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MASELLI

Citto (Francesco) Roma 9 dicembre 1930. Regista • Diplomatosi diciannovenne al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha lavorato
come aiuto regista di Antonioni, Visconti e Pasolini. Esordio registico nel 49
con Bagnaia paese italiano. Tra i suoi film: I delfini (60), Gli indifferenti (64), Lettera aperta a un giornale della sera (70), Il sospetto (75), Storia d’amore (86), L’alba (90), Il compagno (99) • «Figlio di un intellettuale raffinato che frequenta letterati (da Emilio Cecchi a
Corrado Alvaro a Massimo Bontempelli), pittori (da Scipione a Mafai ad Amerigo
Bartoli) e musicisti (da Casella a Malipiero), imparentato e figlioccio di
Pirandello che molto lo ama, il bambino si forma nel clima culturalmente
fervido di una colta élite borghese, dove con una certa elasticità antifascisti (sia pur del genere sommesso dei “mormoratori”, come suo padre) e fascisti in qualche modo convivono e familiarizzano. Con la
guerra si manifesta la vocazione politica e l’adesione al Partito comunista, nei cui ranghi appena quattordicenne tenta
vanamente di entrare; e altrettanto presto si accende (scatenata dalla visione
di
L’age d’or di Bu uel/Dalì e di Giovanna d’Arco di Dreyer) la passione per il cinema» (Alessandra Levantesi) • «Nei miei film, da Gli sbandati, finanziato personalmente da Nicola Caracciolo con i soldi di una sua eredità e stroncato dall’Unità, a Gli indifferenti, distrutto dai critici militanti perché non ambientato durante il fascismo e interpretato da attori stranieri, a Lettera aperta a un giornale della sera fino al Sospetto, condannato sull’Espresso da Pietro Ingrao e Giorgio Amendola perché irriverente e ingeneroso con il partito, salvato poi da Luigi Longo con un “Bravo Maselli!” pronunciato dopo una gelida proiezione alle Botteghe Oscure, ho sempre cercato
di spiegare come è stato difficile, per me, ma anche per tanti, conciliare la vita personale con
quella del partito e l’essere nato borghese con l’adesione agli ideali marxisti» (da un’intervista di Barbara Paolombelli).