Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MARTONE
Mario Napoli 20 novembre 1959. Regista. Dal 2003 condirettore dell’Associazione Teatro Stabile della città di Napoli • Tra i suoi film: Morte di un matematico napoletano (91), L’amore molesto (95, David di Donatello, miglior regia), Teatro di guerra (98) • «“Mario Martone sur tous le fronts”, era un titolo di Le Monde di qualche tempo fa. E, in effetti - da Tango glaciale a Edipo a Colono, da Morte di un matematico napoletano a L’odore del sangue, da Così fan tutte alla Matilde di Shabran - il regista napoletano si è mosso davvero “su tutti i fronti”. Aveva diciassette anni quando ha cominciato a fare teatro, a Napoli, con un
paio di amici del liceo Umberto. “Falso movimento”, il suo gruppo che portava lo stesso nome di un film piccolo e bellissimo di
Wim Wenders, s’imporrà rapidamente in un clima generale di grande libertà espressiva» (Luciana Sica) • «Il teatro rischia di diventare noioso, inutile, e direi anche volgare, quando
manca l’elemento della partecipazione: parlo del rapporto tra quello che succede in
scena e gli spettatori. Al centro, dovrebbe esserci sempre l’idea che in un luogo si raccolgono delle persone - alcune reciteranno, altre
vedranno e ascolteranno - ma che comunque tutte queste persone sono insieme:
questo è il teatro nella tragedia greca, questo è Shakespeare, questo è il teatro elisabettiano, questo è anche il nostro melodramma. Se invece non si stabilisce nessuna relazione, se
al contrario c’è una netta separazione - da un lato c’è un “qualcosa” che va avanti sul palcoscenico per conto suo e, dall’altro, ci sono gli spettatori che stanno lì a consumare passivamente una serata -, allora, sì, che il teatro perde il suo valore, non ha più molto senso».