Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MARTINO
Antonio Messina 22 dicembre 1942. Politico. Deputato (dal 94). Di Forza Italia. Ministro degli
Esteri nel Berlusconi I, della Difesa nel Berlusconi II e III. Economista, è laureato in Giurisprudenza. Figlio di Gaetano Martino (1900-1967), che fu
ministro della Pubblica istruzione e degli Esteri negli anni Cinquanta (primo
ministro italiano a parlare all’Onu), promotore dell’integrazione europea (più europeista del figlio, si direbbe), presidente del Parlamento europeo, rettore
dell’Università di Messina e della Sapienza di Roma e autorevolissimo esponente del partito
liberale
• Il figlio, Antonio Martino, «se la gode come un matto a fare il provocatore. Ha mandato a memoria più aforismi, aneddoti e giochi di parole lui di quanti elogi e insulti abbiano
accumulato Milton Friedman e i suoi amici della scuola monetarista. Gli unici
coi quali non ha mai litigato. Inguaribile bastian contrario, un giorno arrivò a dire: “Sono liberale, liberista, libertario, conservatore, radicale, reazionario,
rivoluzionario, antieuropeista ed europeista”» (Gian Antonio Stella)
• «Sono decenni che siamo accusati di slittare a destra. Mio nonno era
repubblicano, mio padre liberale, io sono liberista, mia figlia
anarco-capitalista» • «Dopo il 68 mi definivo “un extraparlamentare di centro”. Tutti dicono che l’estremismo è una forma di parassitismo mentale. Io credo che sia il contrario. Che sia
parassita la moderazione. Chi è il moderato in Italia? Chi fa la media ponderata dell’opinione degli altri per non urtare nessuno. Ma se una cosa è sbagliata va combattuta fino in fondo. Tengo molto alle mie idee. Non sono
disposto ad accettare compromessi su tutto. Quando Berlusconi mi chiese di
entrare nel suo governo come ministro degli Esteri chiamai per un consiglio il
mio amico Friedman: cosa devo fare? Mi disse: accetta i compromessi sui
dettagli, ma mai sui principi. Io ero contentissimo. Solo che si era
dimenticato di dirmi quali erano i dettagli e quali i principi»
• «I politici sono come i pannolini: vanno cambiati spesso e per la stessa ragione.
Per la politica non ho simpatia. Se tutti la pensassero come me sarebbe un
disastro. La politica la farebbero solo i disadattati. I Cirino Pomicino. In
politica la dote più importante è la pazienza. Io non ne ho».