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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MARINI

Valeria Roma 14 maggio 1967. Attrice. Showgirl. «Hanno scritto che ero l’amante di Berlusconi. Ma Berlusconi chi, chiedo io, il padre o il figlio?» • Genere vamp bionda, burrosa, finta oca, destinata di certo a esser obesa da
vecchia. Ha di recente contestato la sua data di nascita, sostenendo di essere
del 69. Ma c’è il racconto della madre, Gianna Orrù, a Maria Rosaria Spadaccino del Corriere della Sera: «Era il 14 maggio del 67. Non lo dimenticherò mai: coincideva col giorno della festa della mamma. Pesava quattro chili e
aveva già i capelli lunghi. Biondissimi. è stato un parto naturale, nella clinica Villa Mafalda ai Parioli. Ma ci fu un
equivoco: l’hanno scambiata per un maschio. Nell’agitazione hanno visto qualcosa che non c’era! Così quando ho chiesto “è maschio o femmina?”, un’infermiera ha risposto “è un bel maschietto”. Dopo qualche minuto è spuntata Valeria»
• è cresciuta a Cagliari. Ancora la mamma: «è stata una bimba tranquilla, pacioccona, serena, interessata solo alla pappa. Ha
sempre adorato mangiare. E già da piccolissima aveva una spiccata femminilità. All’asilo con ostentazione diceva a tutti “io sono fidiruccia”: ovvero sono femminuccia. Fino ai quindici-sedici anni era una ragazzina amante
della vita: amava lo sport, le lingue, aveva un rapporto sano con se stessa e
col suo corpo. Ricordo che il suo indumento preferito erano le minigonne. A
scuola era molto brava. E aveva anche un grande carattere. Una volta una
maestra d’asilo le diede della bugiarda e lei non è più entrata in quella scuola. Io provavo a mandarcela, ma lei si attaccava alle
gambe dell’autista! Comunque è stata una studentessa modello dalle elementari fino al ginnasio. Poi è cominciato un periodo davvero duro: si era innamorata di un ragazzo sardo, più grande di lei, che l’ha fatta soffrire moltissimo. è stato davvero terribile. Per questo si allontanò dalla Sardegna. Finì il liceo a Roma, poi chiese di frequentare l’Istituto Europeo di Design a Milano, ma aveva le idee chiare sul suo futuro. Si è però guardata bene dal comunicarmele. Temeva che avrei fatto di tutto per
impedirglielo. E aveva ragione. Poi mi ha messo davanti al fatto compiuto. E
dal 92 sono diventata la sua manager»
• Primo bacio in spiaggia a otto anni, durante le vacanze a Villa Simius: «Ero magra come un chiodo e portavo un costumino fatto all’uncinetto. Lui si chiamava Ilario, era un mio compagno di classe. Ci guardammo a
lungo, poi prendemmo coraggio. Fu un bacio tenero, agrodolce, struggente» (Micaela Urbano). Sostiene di aver fatto l’amore nel bagno della scuola, rifiuta di dire se in quel momento andava alle
superiori o no (Alfonso Signorini) • I genitori sono separati e questo l’ha fatta soffrire. Il padre non vuole accompagnarla al ristorante «perché lei è troppo appariscente: lui si sente imbarazzato da tutti quegli sguardi» (Amica) • A 13 anni voleva fare la Veterinaria, a 15 si pagava le vacanze lavorando come
cameriera • «Ammesso che abbia cervello, e questo sta agli altri dirlo, sono un’analitica, una pratica no di sicuro. Finito il liceo mi volevo iscrivere a
Filosofia. Mi piaceva tanto, mi innamoravo sempre un po’ anche del professore. Ero brava, più o meno, in tutte le materie (a tratti, sono stata persino la prima della
classe), ma la filosofia proprio l’adoravo. Per me la filosofia è un po’ come il cinema, nel modo in cui lo intendeva Fellini. Entrambi parlano in modo
astratto di cose vere»
• Di ciò che ha fatto prima del 91 si sa poco. Di sicuro, parecchi servizi fotografici
imbarazzanti. Federico Andreoli, direttore di Novella 2000: «Valeria, a 18 anni, vende l’anima al diavolo, per agguantare il successo, e si fa fotografare in mille pose
e senza veli. Poi, a trent’anni, l’anima la rivorrebbe indietro. Spiacente, è troppo tardi». Angelo Caligaris ha ancora sue foto realizzate per Playmen (rivista porno-soft
della Tattilo)
• Nel 91 Mario Scaccia le dà una piccola parte in una commedia di Neil Simon, The Sunshine Boys. In platea a vederla c’è Pingitore, quello del Bagaglino. La recluta immediatamente. Il Bagaglino è una compagnia di cabaret di stanza da tempo immemorabile al Salone Margherita
di Roma. Oreste Lionello, Martufello, Pippo Franco, Leo Gullotta fanno le
imitazioni dei politici (una volta è salito sul palco Andreotti in persona e s’è messo a discutere con l’Andreotti di Lionello) e poi fanno vedere qualche bella ragazza in puntino che
balla. La rivale della Marini è Pamela Prati e le due se ne dicono di tutti i colori (per esempio, rissa a una
festa per Leo Gullotta. La Marini alla Prati: «Puttana!». La Prati alla Marini: «Rifatta!»)
• Sulla questione del “rifatto” la testimonianza del suo ex manager Claudio Sandri: «L’unica parte del suo corpo che è stata ritoccata sono le labbra, e lo affermo con certezza perché sono stato io a portarla a Firenze per fargliele aumentare col silicone. Quell’intervento mi è costato otto milioni e mezzo (di lire - ndr). Io al suo personaggio ci credevo, per lei ho speso tempo e soldi e vorrei
proprio essere risarcito» • Il programma del Bagaglino quell’anno si chiamava Saluti e baci. La Marini, in un modo o nell’altro, fece un gran colpo su pubblico e critica. Rifece il Bagaglino anche l’anno dopo (Bucce di banana) e ancora nel 93 (Champagne) • Nel 94 conduce Serata mondiale (Mondiali di calcio in Usa), nel 96 la scopre Bigas Luna e la ingaggia per Bambola. Il film è un porno-soft abbastanza intellettualistico. In una scena, generalmente
giudicata orrenda, la Marini si struscia a un’anguilla. Le critiche sono feroci. Per esempio, Paolo Villaggio: «Di Bambola non fatemi dire nulla. Valeria è mia amica. Ho apprezzato la recitazione delle caprette e delle anguille». Roberto D’Agostino, che va a vedere il film al cinema Fiamma di Roma, fa il seguente
resoconto: «Appena la chiappa rampante di Valeria Marini fa capolino, sbottano a
spagnoleggiare una litania di Olé! Olé! Nella sala A del cinema Fiamma una torma di giovanotti allegrissimi si diverte
a gola spiegata e spietata. Per la verità qui si divertono tutti, sembra l’ora di ricreazione. è tutto uno spasso di commenti non richiesti. Cercano di infiltrarsi nel dialogo,
hanno come un ruttino dell’anima che si riversa sulla platea, e non si fanno alcun riguardo. Dopo il primo
contorcimento sessuale carpiato all’indietro, vanno in delirio depressivo: “Ma che sta fa’, lo zabbaione?”, “Ma dove l’hanno girato, al Flaminio?”. Non appena la “ciccio-diva” miagola sillabando, con quella bocca fossilizzata dal collagene, “tu sei una
bistia”, con la “i” al posto della “e”, scattano gli applausi a schermo acceso. Alla prima mezz’ora viene a galla la volgarità irreparabile e irriferibile della Roma cinica e coatta: “Meglio la capra!”, “Te manca la coda!”, “C’ha ’na bocca che è ’no sturalavandino”, “Manco al festival di Zagarolo!”. Credetemi è stata una corrida degna della società avan-spettacolo, nata sulle ceneri dell’Ambra Jovinelli. Stendiamo poi un lenzuolo pietoso, e tappiamoci le orecchie,
quando entra in scena la famigerata anguilla “marinata”. Per superare la curva sud ce ne vuole, e loro se la cavano benissimo. Alla
fine, arriva stentorea: “è ’na vergogna”, “Un insulto alle donne”, il sempiterno “Aridatece i soldi!”». Eppure, proprio la natura improbabile del film e il facile divertimento con
cui è possibile stroncarlo inducono i giornali a dedicare molto spazio all’evento, alimentando la popolarità dell’attrice. Del resto in Spagna
Bambola deve essere piaciuto, perché su quattro film della Marini, tre sono girati con registi di quel paese (il
quarto è Incontri proibiti di Alberto Sordi, del 98) • Presenta il Festival di Sanremo nel 97 (con Mike Bongiorno e Piero
Chiambretti), nel 2000 si fa fare un calendario da David LaChapelle che viene
distribuito allegato al mondadoriano Chi (primo caso di calendario sexy offerto da un femminile, stravaganza che rimette
in circolo i vecchi pettegolezzi su una storia con Berlusconi. LaChapelle si
sarebbe fatto pagare 300 mila dollari). A metà 2001, si mette col produttore Vittorio Cecchi Gori, evento che ne moltiplica la
presenza sui giornali. Va a vivere a casa sua in Palazzo Borghese a Roma. Così che, nel luglio 2002, quando Cecchi Gori subisce una perquisizione di mattina
presto, da poliziotti che gli cercano la cocaina in casa, accade che un agente
spinga un pulsante posto di fianco a uno specchio e che lo specchio
inaspettatamente ruoti, rivelando un’alcova con Cecchi Gori in pigiama scompigliato e sul letto la Marini tremante in
baby doll
• Con Cecchi Gori s’è lasciata nel 2003, poi gli s’è riaccostata nel 2004, infine ha rotto forse per sempre. «Non ne potevo più delle sue furiose scenate di gelosia» • I due hanno inaugurato il fenomeno della real-pubblicità: in uno spot della compagnia telefonica 3, la Marini grida dietro a Cecchi Gori
che se ne va: «Videochiamami!», appello che si è anche tramutato in un piccolo tormentone • Le migliori prove forse in teatro, ne L’angelo azzurro con Albertazzi e soprattutto nella parte della svampita di Nata ieri, la parte che al cinema fu di Judy Holliday. Patroni Griffi ne era così entusiasta che le intimò di smetterla col ballo e col canto o l’avrebbe presa a fucilate • Ha una grande memoria (a Claudio Lazzaro: «Sono un piccolo computer, ho il disco rigido, ricordo il codice del bancomat,
quelli bancari, è una cosa di testa, memorizzo facilmente») • Ha inaugurato un’attività di stilista con una linea di biancheria intima • Ha confessato a Chi di aver perso un bambino in gioventù • «è vero e lo confermo: ho votato Berlusconi al quale non è stato permesso di realizzare il suo programma di governo. La serietà incompresa. Prodi? La serietà compresa» • Attenta coi soldi, però nel 2002 s’è comprata un cellulare da duemila euro che fa vedere la foto di chi chiama (nel
2004 le sono stati attribuiti tre cellulari tenuti sempre accesi) • Detesta i suoi piedi, specie quando si gonfiano • Devota di padre Pio, gira con un’immaginetta del frate sempre dietro, però nel 99 l’hanno fotografata sulla spiaggia di Dubai in compagnia del miliardario arabo Al
Habtoor • Sua abitudine di tenere mutandine e reggiseno in frigo durante l’estate (come la Monroe) • Per la sveglia al mattino ha dato ordine a una cameriera di carezzarle la
testa. Colazione con yogurt, cornetto e caffè, bagno con sali ai petali di rosa (Betta Carbone) • Possiede mille paia di scarpe, tacco in genere di otto centimetri, predilezione
per i sandali-gioiello da indossare anche d’inverno e sempre senza calze • Problemi di linea continui («Adoro i primi, mi perdo nei secondi, mi sciolgo nel dolce...», alla festa per gli 80 anni di Hugh Hefner, di cui fu madrina, volevano farla
uscire da una torta e non se ne trovò una sufficientemente grossa), oltre tutto le piace mangiare nutella, panna,
miele ecc • Sua associazione dichiarata tra cibo e sesso. Pretende di fantasticare su
frustatine e manette di peluche, dichiara erogeni l’ombelico e la curvatura della schiena (Alfonso Signorini) • Cane jackrussel di nome Amore • Lucio Presta la dice impossibile, capricciosa.