Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MARCENARO
Pietro Genova 2 giugno 1946. Politico. Deputato. Dell’Ulivo (Ds) • «L’“eretico” della Cgil. Ha fatto l’operaio in una piccola fabbrica meccanica (la Lita), dove, per un incidente alla
pressa, ha perso l’indice della mano destra. Viene da quella che studiosi come Aris Accornero
chiamano “l’aristocrazia operaia torinese”. Non è mai stato comunista, ma è diessino. è rimasto agli atti lo scontro con l’allora segretario del Pds, Massimo D’Alema, al congresso del partito nel febbraio 97 quando insorse a difesa della
Cgil e di Cofferati accusati di essere conservatori. Scontro fra vecchi
compagni di scuola, visto che Marcenaro e D’Alema frequentavano il liceo Doria, a Genova. Chi nella Cgil non lo ama dice che
è snob, se non ti reputa al suo livello quasi non ti considera, ha un carattere
freddo e spigoloso. Tutti però gli riconoscono una preparazione culturale fuori dal comune: è considerato l’erede di Vittorio Foa, padre nobile della sinistra. Di Foa è allievo e amico fin dai tempi della costituzione del Psiup. E con Foa ha
scritto il suo libro più importante:
Riprendere tempo (Einaudi 82) dove già s’affrontavano le tematiche di riduzione dell’orario di lavoro» (Enrico Marro) • «Quand’era operaio si riteneva diverso dagli altri operai, poi scoprì che i suoi colleghi si consideravano diversi dagli altri, e arrivò alla conclusione che erano tutti uguali» (Marco Imarisio).