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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MANARA

Milo Luson (Bolzano) 12 settembre 1945. Illustratore. «Il più celebre ed amato disegnatore italiano nel mondo, un autore che ha fatto la
storia del fumetto. Ha collaborato con Fellini, Almodovar, Biagi, Besson,
Cerami, Altman» (Raffaele Dalla Vite) • «Artista di fama internazionale, ha studiato Architettura a Venezia e vive in una
grande casa nascosta nel verde della collina che sovrasta Sant’Ambrogio di Valpolicella. È un uomo colto e simpatico, dalla dolcezza tutta veneta. Parlare con lui È piacevole, e si ride molto. Non potrà pretendere che i camionisti (e non solo loro) preferiscano le sue “donnine” alle “donnone” da calendari. Se ne faccia una ragione, dovrà accontentarsi di voyeur un po’ più sofisticati…» (Luciana Sica)
• «Effettivamente, devo riconoscerlo, le immagini che vedo sui camion sono un
pochino più sbracate… Ma ecco, l’unico difetto che hanno È di non essere abbastanza erotiche, o almeno È quello che io ci trovo, tutto qui. Io parlo dal punto di vista di chi si sforza
di rappresentare l’immaginario erotico. La mancanza di volgarità di cui spesso mi si fa credito, e ne sono contentissimo, È tutta dentro all’erotismo. Voglio dire che se una donna È erotica non È mai volgare, e viceversa… La pin-up non deve rappresentare la diva del cinema, ma piuttosto una bella
ragazza - appena intravista dalla porta socchiusa - che si cambia le calze… Anche nella tradizione le pin-up mostrano le proprie grazie sempre un po’ casualmente, in modo involontario: c’È sempre un colpo di vento, una scala malandrina, un chiodo malmesso, un qualche
accidente che improvvisamente denuda una ragazza con cui noi, prima, stavamo
magari chiacchierando di politica… Almeno nelle intenzioni, attribuisco sempre un cervello alle mie signorine, e
non a caso penso di calcare molto sullo sguardo, sull’espressione, sugli occhi: sulla faccia piuttosto che sui glutei… La seduzione viene sempre dal cervello, di chi la provoca e di chi la subisce.
C’È una bella differenza tra le donnine televisive che dimenano i lombi per
aumentare l’audience e il prezzo della pubblicità, un’operazione troppo vicina al meretricio per essere così accettabile, e le mie pin-up che hanno l’unico scopo di sollevare un po’ il morale, oltre che di mantenere me, naturalmente»
• «Mi chiedono spesso le tavole originali per delle mostre, ma io non la capisco
questa mania dell’originale. Il fumetto È una storia a disegni stampata in milioni di copie, venduta in edicola a poco
prezzo. Il suo posto È lo zaino del ragazzino che marina la scuola, non la galleria d’arte. Il disegno originale È solo un mezzo» (da un’intervista di Michele Smargiassi).