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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MAMMUCARI

Teo Roma 12 agosto 1964. Conduttore tv. La trasmissione che lo ha lanciato è Libero, ma nell’estate del 2006 ha avuto un notevole successo con un nuovo programma, intitolato
Cultura moderna e inventato da Antonio Ricci. Ricci: «In Cultura moderna ci sono cinque persone ricche di talento (o che almeno si ritengono tali) che
cercano una verità che difficilmente viene fuori, anche perché ciascuno è occupato dalla propria esibizione e non sta nemmeno a sentire gli altri. Il
tutto condotto da uno psicopatico. Non le sembra lo stesso scenario di Ballarò?» • La verità che i concorrenti dovevano scoprire era semplicemente l’identità di un ospite nascosto in una cabina. Per avere il diritto di far domande, il
concorrente doveva esibirsi in canti o balli. Chi indovinava il nome dell’ospite portava a casa 500 mila euro. Questo format, mandato contro i Mondiali di
calcio, fece registrare punte del 20 per cento con sette milioni di spettatori • «A scuola facevo ridere tutti e anche in famiglia e, a vent’anni, mio fratello più grande dice “perché non vai a far ridere su una nave o in un villaggio?”. Ho fatto un provino con i punti in faccia, avevo avuto un incidente, e ho
cominciato a lavorare nei villaggi» • «Sono nato a San Lorenzo. Sì, la romanità c’entra, ma non solo. Ho fatto una scuola di teatro, ho fatto cabaret, poi Le Iene e stare nelle mani di Ricci è una bella scuola. Poi Benincasa. Arriva a teatro e dice “voglio fare una cosa con te”. Vabbè, dicono tutti così. Invece è tornato con il progetto di Libero: c’era un genio in questo piccolo uomo. Anche con le Velone improvvisavo molto, quella sì che era una sfida, fare ridere con cinque settantenni sul palco. Ho capito una
cosa, questo mestiere lo puoi fare solo se non ne puoi fare a meno. Forse nel
primo Libero ero solo cattivo e bastardo, adesso regalo più divertimento, sento che la gente mi ama. Ma era un personaggio che dovevo fare
per farmi conoscere» • Libero resta memorabile per tre cose: gli scherzi al telefono, che Mammucari
improvvisava davanti ai telespettatori (e nessuno ha mai capito se fossero
costruiti o no), la velina Flavia Vento piazzata sotto al tavolo e il balletto
formato da signori di mezza età • «Sono di famiglia umile, ho fatto tanti mestieri, impianti d’allarme, muratore, pittore. Ero bravo ma arrivavo sempre tardi nel cantiere e
inventavo scuse. Ho fatto morire mia nonna quaranta volte, mio padre tre o
quattro volte. Arrivavo, il capo incazzato. Se ti dicessi che m’è successo? Non voglio sapere, và a lavorà! Meglio così, quando lo saprai mi chiederai scusa! Ma che t’è successo? No, non te lo dico! Mi facevo pregare poi gli parlavo degli affetti
più cari, se hai amato qualcuno per anni e lo perdi di colpo? A ora di pranzo
dicevo la verità e tutti ridevano» (da un’intervista di Maria Pia Fusco)
• Giovanni Benincasa: «L’ho visto la prima volta in un cabaret, ho avuto l’impressione di aver trovato un Picasso coperto di croste. è un talento puro, un conduttore da frontiera, che va lasciato libero di muoversi
e di parlare come vuole «L’85 per cento degli italiani è cornuto».