Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MALETTI
Gianadelio Milano 30 settembre 1921. Generale. Ex capo del Reparto D del Sid (l’ex controspionaggio militare italiano) si è rifugiato in Sudafrica per evitare di scontare i 14 anni di reclusione per
spionaggio • «Famiglia piemontese di antiche tradizioni militari, finisce anche lui nell’esercito e poi nel Sid, che allora era l’unico servizio segreto italiano. Dirige l’ufficio “D” dal 71 al 75 quando il capo del Sid era il generale Vito Miceli. I due erano
divisi da una fiera rivalità, nonostante i nomi di entrambi comparissero poi nelle liste dei presunti
iscritti alla loggia massonica P2, trovate nell’81 negli uffici della Gio.Le. di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi. Quando
scoppia lo scandalo P2 Maletti si trova già in Sudafrica. Dalla carica nel Sid, secondo quanto scrisse allora Lino Jannuzzi
sul settimanale Tempo, Maletti fu destituito improvvisamente dopo un’intervista rilasciata allo stesso settimanale in cui parlava di una
riorganizzazione delle Brigate Rosse “sotto forma di un gruppo ancora più segreto e clandestino e costituito da persone insospettabili, anche per censo e
per cultura, e con programmi più cruenti” e che “i mandanti restavano nell’ombra, ma non direi che si potessero definire ‘di sinistra’”. Maletti era già stato arrestato per qualche settimana nel 76, insieme al suo braccio destro, il
capitano Antonio Labruna, nel corso delle indagini per la strage di piazza
Fontana. Per la strage del 69 alla Banca nazionale dell’Agricoltura il generale ebbe una condanna definitiva ad un anno per falsità ideologica in atti pubblici (per il passaporto procurato a Marco Pozzan, all’epoca imputato di strage)» (Ansa).