Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MALAGÒ
Giovanni Roma 13 marzo 1959. Imprenditore • «Bello, ricco, simpatico, seducente, pariolino doc, con mille relazioni
importanti. In una leggenda che si arricchisce giorno per giorno, c’è tutto quello che può rendere invidiabile un maschio adulto italiano, all’alba del Duemila. In primis le citatissime, vere e presunte, relazioni amorose o
di tenera amicizia, le frequentazioni chiassose, con flirt o senza, con le più belle ragazze del momento: da Valeria Marini a Elenoire Casalegno, da Martina
Colombari ad Anna Falchi, da Monica Bellucci a Carla Bruni. Il vero e il falso
(lui, cavallerescamente, parla di “troppe fantasie”), il passato e il presente si mescolano in un gossip instancabile. Lo chiamano “Megalò”. E forse, secondo Paolo Villaggio, la vera star della famiglia è il padre, Vincenzo, cavaliere del lavoro: un uomo di charme assoluto, inventore
del business nel commercio delle auto. Però Malagò junior fa sempre parlare di sè. Dicono che, pur di apparire, darebbe l’anima. Eppure, tutti ammettono che è un cattolico e un padre esemplare: va a messa, ovunque si trovi, ogni domenica,
accompagna a scuola, alle 8 del mattino, le due gemelline, Ludovica e Vittoria,
avute da Lucrezia Lante della Rovere. Quanto alle mille relazioni, tutte o
quasi sono trasformate in un giro di clientela diretta e indiretta, in una
incessante moltiplicazione di affari per la sua attività, come agente della Ferrari e della Bmw (è il più grande partner commerciale della casa tedesca nel mondo). Nessuno avrebbe
scommesso due lire che il ragazzo dolcevitaiolo, coccolato e viziato, avrebbe
raccolto e sviluppato l’attività paterna in un’azienda, la Samocar» (Cesare Lanza).