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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

MAGALLI

Giancarlo Roma 5 luglio 1947. Conduttore tv. Animatore di villaggi turistici, ha iniziato scrivendo testi per Pippo
Franco. In Rai come autore dal 77 (Non stop), ha lavorato in radio con Gianni Boncompagni e Mario Marenco, ha inventato il “gioco dei fagioli” di Pronto Raffaella? (83), è diventato conduttore con Pronto chi gioca? (85) poi, tra l’altro, Fantastico 10, I fatti vostri, l’edizione di Fantastico del 97, Domenica in, I cervelloni. Dal 2004 conduce Piazza grande • «è un cattivo simpatico imprigionato in un ruolo “buonista”» (Aldo Grasso) • «Una specie di salvagente. Una trasmissione andava male? Pronti! Giancarlo
Magalli la rimetteva a posto. Un conduttore dava forfait? Nessun problema.
Arrivava Magalli. Più che un conduttore sembrava un idraulico pronto intervento, umile suddito del
pianeta Rai oltre che creativo inventore di formule di successo» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Una carriera da supplente: cominciò sostituendo Enrica Bonaccorti a Pronto chi gioca?; arrivò di corsa su un’ambulanza a rianimare Fantastico dopo l’addio di Enrico Montesano. Una carriera curiosa quella del “salvatore della patria” Giancarlo Magalli, autore di programmi di successo, un passato remoto di
animatore di villaggi vacanze e di assicuratore, nonché di vigile urbano volontario. La gente, anche la più strana, gli è sempre piaciuta; affetto ricambiato perché, come dice lui, “non sono un fusto, e chi mi vede dall’altra parte del video si rassicura, pensa subito: ‘è uno come me’”. Ironico, caustico, battutista imbattibile» (Silvia Fumarola)
• «Mio padre e la mia prima moglie volevano che facessi l’assicuratore, il lavoro sicuro, tutte quelle storie... Ho resistito pochissimo.
La noia mi stava massacrando. Alla fine ho rotto con mia madre, ho lasciato mia
moglie e sono andato in affitto in un monolocale di Nico Fidenco. Ho un unico
rimpianto, mio padre è morto prima di rendersi conto che avevo ragione io» • «C’è una bella striscia di Disegni & Caviglia pubblicata nella loro rubrica su Tv Sette del Corriere della Sera in
cui io torno a casa e trovo la mia coscienza, bella, alta, bionda che mi
chiede: “Potresti essere meglio di Fazio e Chiambretti e invece fai queste cagate. Perché lo fai?” e io aprivo una valigia piena di soldi e la coscienza cambiava idea e diceva “domani posso venire anch’io con te?”» • Sul duopolio Rai/Mediaset: «Bisogna fare come Bonolis, essere spietati, andare da uno, ritornare dall’altro, levargli più soldi possibile, ritornare da uno, ancora più soldi, ritornare dall’altro, levargliene ancora. Niente sentimentalismi. La mia azienda del cuore?
Stronzate che pensiamo solo io e Fabrizio Frizzi» • «Finché ti danno la prima serata hai l’obbligo di piacere al maggior numero possibile di persone perché c’è la schiavitù dei numeri e devi essere un po’ più universale, il che va a scapito della qualità, non è che non me ne rendo conto. Bisognerebbe fare come la Dandini e Guzzanti, che si
studiano un programma ogni due anni, stanno in zone sempre abbastanza protette,
hanno il favore della stampa che li esalta se vanno bene e sono indulgenti se
vanno male; noi invece siamo sempre con i fucili puntati contro» (da un’intervista di Massimo Caviglia)
• «Le battute non causano danni. Se hanno bisogno di te ti perdonano tutto. Quando
Rossini era direttore di Raitre scrissi sul Messaggero che Achille Bonito Oliva
aveva fatto un ascolto così basso che sarebbe stato più conveniente mandarlo personalmente casa per casa. Rossini si incazzò terribilmente. Girava per la Rai dicendo alla gente: “Conosci Magalli? Digli che è uno stronzo!”. Dopo due settimane diventò direttore di Raiuno. Pensai: “Ho finito con Raiuno”. Dopo una settimana mi chiamò perché gli serviva che facessi un programma»
• Patito di informatica, grande esperto di computer, chiede che gli si regali «qualsiasi marchingegno elettronico, sono un maniaco degli oggetti con la spina» • Si è favoleggiato, per via di una vaga rassomiglianza, che sia figlio di Renato
Rascel. Ci scherza su anche lui.