Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
MACALUSO
Emanuele Caltanissetta 21 marzo 1924. Politico. Ex Pci, eletto deputato nel 63, 68, 72, senatore nel 76, 83,
87, 92. Giornalista, dall’82 all’86 direttore dell’Unità, adesso direttore de Le ragioni del socialismo • «Un vecchio uomo di partito che negli anni ha guadagnato grande libertà di giudizio» (La Stampa) • «Non un ortodosso, spesso un eretico, quasi sempre un rompiscatole pronto a dire
la sua su tutto anche a costo di andare contro la linea del partito. È riformista, anzi migliorista, due aggettivi che una volta erano offensivi. Oggi
sono tutti riformisti» (Claudio Sabelli Fioretti) • «Il Partito comunista della Terza Internazionale diceva che il nemico principale È quello che sta più vicino» • «La mia vocazione polemica non È stata mai punita» • «Una sanzione una volta l’ho avuta. Detti una intervista al Mondo per dire che bisognava spingere per una
solidarietà nazionale con presidenza socialista. Enrico Berlinguer se la prese. Il partito
precisò che esprimevo solo opinioni personali» • «Io rimpiango le sedi di confronto e di lotta politica che erano i partiti. Oggi
non esistono luoghi dove si discute, si svolta, si dissente, si formano
opinioni» • «Una volta la direzione del Pci era di 21 membri. Tutti avevano diritto alla
parola. Adesso sono quasi 300, con un esecutivo di 70 persone. Due o tre
persone dicono una cosa, poi si chiude e arrivederci e grazie» • «Mio padre era ferroviere. Eravamo tre fratelli e facemmo tutti l’Istituto minerario. Per conto mio studiai legge, storia, letteratura. A
Caltanissetta c’era un gruppo con una grande passione politica. Sciascia scrisse che
Caltanissetta era l’Atene della Sicilia» • «Sono l’unico uomo politico del Pci che non ha mai parlato con Craxi».