Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LUTRING
Luciano Trieste 30 dicembre 1937. Ex rapinatore. Arrestato il primo settembre 65 a
Parigi dopo 7 anni di latitanza • «Le voleur gentilhomme, il ladro gentiluomo, come lo apostrofava France-Soir
negli anni Sessanta. Alle spalle 280 colpi. Tutto doppio nella sua esistenza:
vita, galera, grazia. Persino le figlie Natasha e Katiusha, che sono gemelle e
che anche il padre stenta a riconoscere. Di origini ungheresi, si è sempre sentito italiano; studiava da musicista, ma nella custodia del violino
ha preferito mettere un mitra; è stato dietro le sbarre francesi e poi italiane» (Olga Piscitelli)
• «Quando fui arrestato a Parigi in un conflitto a fuoco, avrei solo voluto morire.
Invece mi salvarono i chirurghi con mille operazioni che, grazie a Dio, mi
tennero in vita e mi permisero di essere sottoposto a un regime di carcere
duro. Proprio quello che mi ha fatto capire tutti gli errori che avevo compiuto
nella mia folle latitanza» • «22 anni di carcere, graziato due volte dal presidente Pompidou in Francia e dal
presidente Leone in Italia» (Luigi Ferrarella) • «Non c’erano porte blindate e telecamere, ci si trovava subito a tu per tu con il
cassiere, e la notte stavamo attenti a tagliare i fili dei telefoni pubblici lì intorno, affinché poi, a colpo eseguito, nessuno potesse chiamare la Volante. Io sono riuscito a
raggiungere i 7 anni di latitanza, ma soltanto perché avevo donne, contavo su amici, sfruttavo conoscenze, e quando in Italia si è fatta insostenibile sono andato all’estero. Ma, soprattutto, non avevo sangue dietro di me».