Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LUPERINI
Romano Lucca 6 dicembre 1940. Critico letterario. Insegna Letteratura italiana presso l’Università di Siena e dirige le riviste di teoria e critica della letteratura Allegoria e
Moderna • «La letteratura è cosa diversa dall’opera o dal testo letterario: è un’attività che comprende anche la critica, il dibattito sullo stile e sul rapporto tra
società e scrittura, l’atmosfera in cui viene prodotto il testo artistico» • «Ha vissuto il 68 dalla parte dei contestatori, ha fatto parte del gruppo pisano
di Potere operaio e per una decina d’anni è stato nella direzione di Democrazia proletaria accanto a gente come Vittorio
Foa» (Paolo Di Stefano) • «Scrivere romanzi o poesia è soprattutto un’operazione di formalizzazione: voglio dire che l’autore conosce la realtà attraverso la forma della sua opera letteraria, dunque non ha bisogno di un
impegno esplicito. Tuttavia, le grandi opere letterarie presuppongono un
rapporto complesso con il mondo e in questo rapporto agiscono la componente
morale, quella sociale, politica, civile, ideologica, eccetera» • «Il mercato editoriale ha gonfiato la narrativa con micidiali estrogeni, anche
quando la sua qualità era mediocre. Al romanzo d’autore si è sostituito il romanzo d’editore, quello nato da editing pensati a immagine e somiglianza dell’industria culturale e della pubblicità. Del resto, la narrativa italiana ha sempre avuto poco spazio nelle storie
letterarie, e come qualità la poesia ha dato esiti ben maggiori» • «Non credo, come Ferroni, che la letteratura sia finita, anzi».