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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

LUCCHINELLI

Marco Ceparana (La Spezia) 26 giugno 1954. Ex motociclista. Campione del mondo 81 delle
500 (su Suzuki). Adesso commenta il motoGp su Eurosport • «Ero un personaggio alla Rossi, ero particolarmente vivace, anticonformista. Anch’io ero protagonista di gare combattutissime, di sorpassi impossibili, di
spallate all’ultimo giro. La vera differenza sta nel supporto mediatico. Oggi c’è la televisione che mostra tutto, ma proprio tutto, da tante angolazioni
diverse. Quando vinsi il titolo, in tv si videro cinque Gran Premi. La
battaglia con Roberts a Francorchamps risolta all’ultima curva, venne ripresa da 4 telecamere su un circuito di 7 chilometri...
Per non parlare del GP che decise tutto, ad Anderstorp, Svezia. Soltanto flash
radiofonici»
• «Capì che la sua vita era uscita dai binari quando, chiamato a consegnare un premio
ai Caschi d’oro di Motosprint, nel giorno d’apertura del Motorshow di Bologna, venne fermato sulla porta di casa dai
poliziotti del commissariato di Imola. Aveva le chiavi dell’auto in mano, il 6 dicembre del 91. L’ex campione del mondo delle 500, il pilota allegro che dieci anni prima aveva
riportato in Italia il motociclismo dopo il lungo silenzio seguito a Giacomo
Agostini, adesso era in rapporti confidenziali con un grosso spacciatore di
droga calabrese, uno che faceva entrare in Italia cinque chili di coca al mese.
E accoglieva nella dépendance che la Ducati gli aveva dato in comodato - era pur sempre il manager
del team di Superbike - tre corrieri peruviani. Che, in cambio di due etti di
coca, avrebbero sciolto nel suo salotto i tre chili fusi in precedenza nelle
valigie di cuoio. Il 6 dicembre del 91 arrivò l’arresto, nella villa di Casalfiumanese, a Imola. Si sarebbe scoperto, poi, che l’accusa più grave non stava in piedi: non partecipava al traffico internazionale di
stupefacenti. Era solo un tossico che sniffava quattro grammi di coca al
giorno, che da quando aveva finito le corse il venerdì, il sabato e la domenica stava male: “La 500 fa scorrere adrenalina come poco altro al mondo”» (Corrado Zunino).