Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LOLLO Achille Roma 8 maggio 1951. L’ex esponente di Potere operaio condannato con sentenza definitiva per il «rogo di Primavalle»: la notte del 16 aprile 1973 fece scorrere della benzina sotto l’appartamento della famiglia Mattei (il padre, netturbino, era segretario della sezione missina del quartiere)
LOLLO Achille Roma 8 maggio 1951. L’ex esponente di Potere operaio condannato con sentenza definitiva per il «rogo di Primavalle»: la notte del 16 aprile 1973 fece scorrere della benzina sotto l’appartamento della famiglia Mattei (il padre, netturbino, era segretario della sezione missina del quartiere). Poi diede fuoco. Nell’incendio morirono i due figli, Stefano e Matteo, di 22 e 8 anni. Con Lollo furono condannati Marino Clavo e Manlio Grillo. Vive da anni in Brasile, dove il governo ha adottato una sorta di «dottrina Mitterrand» che protegge i terroristi (prima da latitante, ora da libero cittadino, causa prescrizione della pena) • Passati 30 anni e arrivata la prescrizione, si è fatto intervistare: «Noi non abbiamo incendiato la casa dei Mattei. Ci sono troppe cose strane avvenute quella notte. Nessuno fece scivolare la benzina sotto la porta. L’innesco non si accese. E poi loro non vennero colti nel sonno, ci stavano aspettando. Da dietro la porta, prima di scappare, sentii una voce: “Eccoli, arrivano...”. Una voce che ho in testa da 30 anni. Quel pomeriggio un testimone mi sentì telefonare da un bar a casa Mattei. Il giorno prima la figlia dei Mattei mi beccò durante una perlustrazione nella palazzina e mi riconobbe. “A’ ma’, ce sta’ quello de Potere operaio”. Insomma, non fu una sorpresa, secondo me loro sapevano che stavamo arrivando. Non so cosa pensare. Ma non mi sto dichiarando innocente. Sto dicendo che non so cosa ha dato fuoco alla benzina. E se mi avessero dato otto anni invece di sedici li avrei scontati, senza scappare» (da un’intervista di Rocco Cotroneo).