Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LO PICCOLO
Salvatore Palermo 20 luglio 1942. Mafioso. Candidato a prendere il posto di Bernardo Provenzano al vertice di
Cosa Nostra • Capomandamento di un vastissimo territorio (reso più importante proprio dalla cosiddetta “riforma Provenzano” entrata in vigore dopo il periodo stragista) che va da Palermo centro alle
porte di Trapani. Latitante dall’83 • «Il padrino più potente di Palermo. Il capo indiscusso del mandamento cittadino di Tommaso
Natale. Il nome non dice nulla, ma il voluto anonimato del buon “Totuccio” Lo Piccolo nasconde il cuore e la furbizia del vero capo. Il borsino di Cosa
Nostra lo colloca in cima alla scala, sullo stesso gradino di Matteo Messina
Denaro. “Totuccio” ha navigato a vista flirtando con successo coi corleonesi di Totò Riina, senza mai esporsi del tutto. Condannato all’ergastolo, ha eliminato parecchia gente e ha fatto ricchi traffici con la
cocaina e con gli appalti pubblici. È in contatto con i cugini d’America, con i quali ha avviato affari intercontinentali, ed ha messo le mani
sul fiorente mercato del pizzo alle imprese del mandamento mafioso di San
Lorenzo, che costituisce una delle articolazioni più vaste dell’organizzazione mafiosa. Il territorio dei Lo Piccolo comprende non solo la parte
nord-occidentale della zona metropolitana di Palermo, ma anche le famiglie dei
comuni di Capaci, Isola delle Femmine, Carini, Villagrazia di Carini,
Sferracavallo e Partanna-Mondello. Dopo la cattura del capomafia trapanese
Vincenzo Virga, Lo Piccolo ha esteso la sua influenza anche ad alcune zone
della provincia di Trapani» (Lirio Abbate).