Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LETTA Enrico Pisa 20 agosto 1966. Politico. Deputato. Dell’Ulivo (Margherita, dal 2001). Sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Prodi II • «Non sono una mosca bianca
LETTA Enrico Pisa 20 agosto 1966. Politico. Deputato. Dell’Ulivo (Margherita, dal 2001). Sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Prodi II • «Non sono una mosca bianca. E nemmeno il primo della classe. A scuola ero sempre un gradino al di sotto dei più bravi. Ho solamente avuto, fin dagli anni del liceo, una grande passione per la politica» • Laureato in Giurisprudenza, dal 93 al 94 è stato capo della segreteria del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta (governo Ciampi), dal 96 al 97 segretario generale del Comitato per l’euro del ministero del Tesoro, bilancio e programmazione economica. Ex vicesegretario del Ppi, è stato ministro per le Politiche comunitarie nel D’Alema I, dell’Industria nel D’Alema II e Amato II • «Emblema del tanto invocato ricambio generazionale della classe dirigente» (Goffredo De Marchis) • «Cattolico, progressista e al tempo stesso moderato, fiore all’occhiello dei prodiani ma aperto al dialogo bipartisan» (Roberto Zuccolini) • «Ha frequentato le scuole dell’obbligo a Strasburgo. Si è laureato in Scienze politiche all’Università di Pisa dove ha conseguito anche il dottorato in Diritto delle Comunità europee. A sedici anni affiggeva i manifesti della Democrazia cristiana» (Roberta Ruscica) • «La mia è stata l’ultima generazione “ideologica”, l’ultima a poter interiorizzare una certa idea della politica, prima che il riflusso degli anni Ottanta portasse via tutto. Sono uno dei pochi che è rimasto aggrappato all’idea di partecipazione, all’impegno come valore, nel mio caso partendo da un’esperienza di tipo religioso, in parrocchia, cattolico convinto. Capisco che oggi parlare di passione politica è un po’ come raccontare la storia del vecchio Commodore 64, il primo romantico computer, in tempi di Internet. Però io vengo da quella stagione, e quando mi guardo alle spalle quasi mi spavento: mi sento come Indiana Jones quando prende l’ultima liana prima che crolli tutto» • Alla fine degli anni Sessanta il padre Giorgio, insegnante di matematica all’Università di Pisa, fu invitato per tre anni a Strasburgo e accettò: «Per me quella è stata la svolta, specie nel biennio 75-77. Ho imparato la precarietà, anche col cambiare scuola. Ho imparato un’altra lingua. E quali sono le cose che restano e quelle che passano. Devo ringraziare i miei genitori se ho potuto vivere presto dentro una forte dimensione europea. Ma nella vita è così, spesso sono decisive le scelte fatte da altri, quelle che ti capitano negli anni in cui non sei ancora padrone delle tue» • «Io ho studiato all’Istituto Sant’Anna, da dove sono usciti Amato e Maccanico. I miei natali toscani son stati un caso: mio padre, abruzzese di Avezzano, invece di fare l’università a Roma, scelse Pisa perché lì Matematica era più quotata» • «Nel 91, a 25 anni, mi sono ritrovato presidente dei giovani popolari d’Europa. è stata un’esperienza fantastica: perché mi ha permesso di vivere a Maastricht in diretta e al tempo stesso di guardare l’Italia da Bruxelles: era l’Italia del Caf (Craxi-Andreotti-Forlani, l’asse che ha avuto il potere in Italia negli anni Ottanta), il peggio che la politica italiana abbia espresso. Il trionfo di quella disinvoltura e di quel rampantismo che han fatto morire pure la Dc, contagiata anch’essa dall’affarismo» • Allievo di Andreatta: «Se penso che i nostri denigratori allora ci chiamavano “tecnocrati”, e che oggi è diventato un complimento… Nel 93, nel passaggio dal governo Amato al governo Ciampi, ad Andreatta fu chiesto inaspettatamente di occuparsi degli Esteri, e siccome tutto il suo entourage era “economico”, ed io ero l’unico ad aver fatto studi di Diritto delle Comunità, mi ritrovai suo segretario e principale collaboratore al governo» (da un’intervista di Cesare Fiumi) • è nipote di Gianni Letta. è sposato (in seconde nozze) con la giornalista del Corriere della Sera Gianna Fregonara. Hanno due figli.