Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
LAVIA Gabriele Milano 11 ottobre 1942. Attore. Regista. Attivo al cinema, in teatro, in tv. Codirettore del Teatro Eliseo di Roma dall’80 all’87, direttore del Teatro Stabile di Torino dal 97
LAVIA Gabriele Milano 11 ottobre 1942. Attore. Regista. Attivo al cinema, in teatro, in tv. Codirettore del Teatro Eliseo di Roma dall’80 all’87, direttore del Teatro Stabile di Torino dal 97. «Credo nell’arte escrementizia. Possiamo solo digerire il testo e riproporlo» • «Magari si è consegnato per indole o per elezione a una visione nerastra del mondo, magari è finito dentro la frammentazione “cubista” dei sentimenti; però, all’interno di questa cifra, ci appare mutevole e imprevedibile, quasi un atleta del repertorio» (Osvaldo Guerrieri) • Divenne famoso grazie agli sceneggiati: «Sì, ma quello era un momento in cui andavano in onda, in prima serata, lavori come Adelchi, Spettri o altri capolavori. Quando noi attori venivamo chiamati per gli sceneggiati di Majano, sbuffavamo: li consideravamo dei fumettoni popolari. Ma al cospetto delle fiction di oggi, quei lavori erano da Oscar. Io non reggo più di un minuto a vedere i serial televisivi di adesso: sono orrendi, possono andar bene solo per essere inzeppati di pubblicità» • «Io sono milanese per sbaglio, in realtà sono siciliano. I miei genitori erano siciliani e mio padre lavorava al Banco di Sicilia. Da Milano ci spostammo a Catania e poi, quando avevo nove anni, fui trasferito a Torino dove vissi fino a diciannove anni. In un certo senso è un po’ la mia città» • «Quando scelsi di fare l’attore a mio padre venne addirittura l’ulcera» • «Non mi piaccio quasi mai» • «Il cinema è il mio amante segreto. Secondo me è più bello del teatro. A teatro mi annoio quasi sempre, al cinema quasi mai, anche se vedo Pierino. Il cinema ha sempre avuto il coraggio di fare cose diverse. Si ricomincia dalla pagina bianca, il teatro invece no, si sfoglia un libro dove tutto è già scritto» (Alain Elkann) • Ha avuto una lunga storia con Monica Guerritore (diciotto anni di convivenza).