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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

KEZICH

Tullio Trieste 17 settembre 1928. Giornalista. Critico cinematografico del Corriere
della Sera (Repubblica, Panorama). Sceneggiatore • Comincia a scrivere di cinema a 23 anni sulle riviste Cinema e Film, manda
lettere ai giornali eccetera, finché il 2 agosto del 46 fa la prima recensione professionale per Radio Trieste. Va,
su incarico di questa emittente, al Festival di Venezia. Nel 50 comincia a scrivere su Sipario, la più importante rivista di teatro in circolazione, che lo promuove critico nel 52.
Scrive anche su altre riviste (Rassegna del film, Cinema nuovo, di cui poi
diventa redattore capo, Settimo giorno, per cui fa il critico teatrale, ecc.) e
intanto lavora direttamente nel cinema: segretario di produzione per
Cuori senza frontiere di Zampa, soprattutto Il posto di Olmi. Fa anche il produttore, con la 22 dicembre di cui è socio e direttore artistico: Una storia milanese di Eriprando Visconti, I basilischi della Wertmüller, I fidanzati di Olmi, L’età del ferro di Rossellini. Nel 69 è a Roma e produce per la Rai San Michele aveva un gallo dei Taviani, La rosa rossa e La giacca verde di Franco Giraldi, oltre alla miniserie Sandokan di Sergio Sollima. Nel 71 diventa direttore di Sipario e allarga le sue
collaborazioni giornalistiche: Panorama e la Repubblica. Quando nel 94 lascia
Repubblica per il Corriere provoca una sfuriata epocale di Scalfari • Attività di sceneggiatore per Olmi (La leggenda del santo bevitore). Ha adattato per il teatro La coscienza di Zeno di Svevo e questo lavoro ha fatto da base per la trasposizione televisiva
interpretata da Alberto Lionello, alla cui stesura ha contribuito anche Daniele
D’Anza (1966). C’è la mano sua e di Dante Guardamagna anche nello Zeno del 1988 interpretato da
Johnny Dorelli • Molti libri e molti su Fellini: ricordiamo almeno il Fellini dell’84 (Feltrinelli) • «è da sempre acceso difensore del cinema italiano. Da Nanni Moretti, a Gianni
Amelio, da Roberto Benigni a Francesca Archibugi, fedele a se stesso, ha sempre
sostenuto i colori della squadra Nazionale. è la versione colta di Vincenzo Mollica» (Pietrangelo Buttafuoco).