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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

HABER Alessandro Bologna 19 gennaio 1947. Attore. Ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista per Willy Signori e vengo da lontano (90), Nastro d’argento e David di Donatello come miglior attore non protagonista per Per amore solo per amore (94), Nastro d’argento come miglior attore protagonista per La vera vita di Antonio Hutter (95)

HABER Alessandro Bologna 19 gennaio 1947. Attore. Ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista per Willy Signori e vengo da lontano (90), Nastro d’argento e David di Donatello come miglior attore non protagonista per Per amore solo per amore (94), Nastro d’argento come miglior attore protagonista per La vera vita di Antonio Hutter (95). Padre rumeno, ha trascorso parte dell’infanzia in Israele • «Interpreta sempre il personaggio di Alessandro Haber, con un’idea fissa: trombare» (Pietrangelo Buttafuoco) • «Una sera, passando da piazza del Duomo, ho visto una prostituta di una bellezza struggente. Il suo viso mi ricordava quello di Claudia Cardinale. Mi era successo tre o quattro volte, da ragazzo, di andare con le professioniste, poi non più. Ma quella ragazza mi aveva davvero colpito. Così mi sono avvicinato. La sua voce era un po’ roca, e io ho pensato che avesse il raffreddore o qualcosa di simile. Voleva 30 mila lire, mentre io ne guadagnavo 25 mila al giorno. Mi sono allontanato, poi sono tornato e lei ha accettato la mia offerta. Mi ha portato nella sua stanzetta sui Navigli. Ci siamo spogliati anche se non completamente, e ci siamo infilati sotto le lenzuola. Io ero eccitatissimo: aveva un corpo incredibile, dalla pelle bianchissima. Quando le ho chiesto di togliersi la biancheria, ho scoperto la verità: era un uomo. Che è anche riuscito a chiedermi: “Come, non te n’eri accorto?”. Le ho lasciato parte del denaro e me ne sono andato» • «Sono un animale da palcoscenico. E ormai ho tre donne con cui fare l’amore: teatro, musica e cinema. Lavorare è come fare sesso. Io ci metto tutto l’incanto, la rabbia sensuale e l’euforia di un ragazzino» • «Non amo i cimeli, le cose commemorative. A casa non ho una mia fotografia né uno straccio di pagina di giornale con le critiche. Che ci dovrei fare, che cosa rappresentano di me? Beh, il Donatello lo tengo, mi fa sentire vivo. Comunque per me c’è un oggi, che contiene anche chi c’è stato».