Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GUAZZALOCA
Giorgio Bazzano (Bologna) 6 febbraio 1944. Politico. Ex sindaco di Bologna (99-04): la
sua vittoria al ballottaggio sulla candidata del centro-sinistra ha fatto molto
clamore. Bologna era infatti stata considerata da sempre una roccaforte rossa.
Nel 2004 Guazzaloca, ricandidatosi, ha perso contro Sergio Cofferati • Una vita passata nel mondo dell’imprenditoria e del commercio, ha cominciato a lavorare come garzone di
macelleria a 15 anni. Più volte presidente dell’Associazione dei commercianti di Bologna, è stato anche presidente della Camera di commercio del capoluogo emiliano • «Ha la licenza elementare. Bocciato in seconda avviamento. “Mia madre Adelaide ci restò malissimo. Mio padre Guido disse solo: da domani vieni con me in bottega”. Gli studi proseguirono sulle riviste sgualcite che la madre portava dalle case
dove andava a servizio e sui libri presi con i risparmi affidati all’amico letterato Mario: “Facevamo una colletta, 200 lire per uno, e lui ci comprava Hemingway e Steinbeck”. La bottega del padre era una macelleria. I macellai sono la categoria
preferita dalle nomenklature che si tramandano di padre in figlio scranni e
status, quando vogliono ironizzare sugli intrusi. Accade spesso ai macellai di
fare intrusione, almeno da queste parti: figli di beccai erano i Carracci,
beccai furono i Bentivoglio prima di farsi notai e signori della città, come si apprende da una pubblicazione stampata nell’80 dal presidente dei macellai bolognesi, Giorgio Guazzaloca. A pagina 2 del
libro c’è il saluto del presidente della Federazione nazionale. A pagina 3 quello del
presidente della Camera di commercio. A pagina 4 tocca al sindaco Zangheri.
Tutti scranni che attendevano Guazzaloca. Pur non avendo mai venduto la bottega
di via Marconi, non è più ovviamente un macellaio» (Aldo Cazzullo)
• Tifosissimo del Bologna, di cui sa a memoria parecchie formazioni. Compresa
quella del 7 giugno 1964, a Roma, spareggio con l’Inter per lo scudetto. Vinse il Bologna 2 a 0 e Guazzaloca c’era.