Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GREGANTI
Primo Ex funzionario del Pci-Pds accusato di avere trattato tangenti per il suo
partito. Quando fu arrestato trascorse circa sei mesi a San Vittore in custodia
cautelare. Finì sotto inchiesta con l’accusa di aver procurato al Pci un miliardo e 200 milioni. Quando l’allora pm Antonio Di Pietro lo fece arrestare, disse che i soldi nel mirino dell’inchiesta erano soltanto suoi. Non crollò mai durante gli interrogatori. Da operaio Fiat a manager del partito, per il
suo silenzio fu soprannominato «l’uomo di marmo». Si disse che pur di farlo confessare lo avessero svegliato nel sonno, che
furono fatte pressioni persino sulla famiglia. Lui, la sua odissea la raccontò in un libro. Nella sentenza di secondo grado, pronunciata il 17 maggio 2000, i
giudici definirono Greganti «il fiduciario del Pci pronto a mettere a disposizione i propri conti personali
per esigenze lecite e illecite del partito». Nel marzo 2002 ha subito una condanna definitiva a tre anni di reclusione. È diventato emblema dell’uomo fidatissimo e che non parla mai.