Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GIULIETTI
Giuseppe Roma 19 ottobre 1953. Politico. Deputato. Dell’Ulivo • Laurea in Lettere e filosofia, giornalista, segretario del sindacato
giornalisti Rai dall’89 al 92, membro della giunta della Federazione nazionale della stampa italiana.
Deputato (Ds) dal 94 • «Ex patron dell’Usigrai. Ex deus ex machina della Rai. Firmò negli anni Ottanta un pattone di ferro con Biagione Agnes ed Enrico Manca,
inventò la commissione paritetica azienda-sindacato, chiamata a dare parere vincolante
nei conflitti individuali interni all’azienda. In virtù di ciò, dicono i detrattori, il sindacato dei giornalisti Rai divenne una premiata
fabbrica di carriere: dalla sua catena di montaggio sono usciti però ottimi soggetti come Chiodi, Morrione, Remondino e pezzi sparsi del grande
Giulio Borrelli. Si distingue da Formicoli, l’uomo dell’oroscopo sul Tg1 che tanto gli somiglia, in ragione di un lungo love affair (da
cui ha origine la nostra invidia) con la bellissima Lilli Gruber, celebre
conduttrice di fianco. Da quando è stato eletto deputato “diesse”, vaga per Montecitorio in attesa di novità, e a tempo perso dà una mano ai giornali di partito che hanno bisogno dei soldi dello Stato. Dicono
i maligni che D’Alema non gli abbia mai perdonato l’idea balzana del referendum popolare anti Fininvest, di cui il nostro fu lucido
stratega» (Pietrangelo Buttafuoco)
• Marco Travaglio alla vigilia delle elezioni 2006: «Giulietti è uno dei pochissimi (tre o quattro) parlamentari della Quercia che, negli ultimi
quattro anni, hanno chiesto sistematicamente, ogni giorno, il rientro in
televisione degli epurati Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo
Rossi, Oliviero Beha, Massimo Fini eccetera. Uno dei pochissimi che ha osato
criticare l’inciucio di Palazzo Grazioli che portò alla nomina di Petruccioli alla presidenza Rai da parte del padrone di Mediaset».