Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GIORGETTI
Giancarlo Cazzago Brabbia (Varese) 16 dicembre 1966. Politico. Deputato (dal 96). Della
Lega. Laureato in Economia e commercio alla Bocconi, revisore contabile.
Sindaco di Cazzago Brabbia. Presidente della commissione Bilancio della Camera.
Numero due del Carroccio. È stato Bossi stesso a investirlo ufficialmente come delfino. «Il futuro È dei giovani come Giorgetti, ma non diciamolo troppo forte perché sennò si monta la testa» (Bossi) • «Quando i giornali lo chiamano “delfino” non gradisce. Non solo perché nella Lega non ha mai portato bene, ma perché È convinto - e non È l’unico - che senza Bossi sarebbe tutta un’altra storia. “Io sono entrato nella Lega per lui”. Era sindaco di Cazzago Brabbia, prima studente modello e poi laurea con lode
alla Bocconi, tesi gli Gli stadi di Italia 90, il Mondiale di calcio, visti come un romanzone di appalti e sprechi. Cazzago
ha 700 abitanti, e la metà si chiamano Giorgetti. Sul Lago di Varese, era un paese di pescatori: ne sono
rimasti sei, e Natale Giorgetti, il padre, È il presidente della Cooperativa. “Da sindaco di una lista civica - ricorda - mi sono ritrovato nella Lega quasi
senza accorgermi”. E da lì, nel 96, la prima elezione alla Camera dei Deputati. Sa dire no e come sparire
per giorni e giorni: È capitato che anche Bossi lo cercasse invano. “Sarà andato a vedere la partita”. Ma non allo stadio del Varese, dove la domenica non manca mai e quando può va in ritiro con la prima squadra, un passato da discreto portiere. È che il suo vero tifo sta piuttosto lontano, a un’ora da Londra, Southampton, i Saints, maglia bianco rossa. Francesco, il
fratello minore, È presidente di ItalianSaints, il club dei tifosi italiani, sito internet e
organizzazione di trasferte. Nell’ufficio del presidente della Commissione bilancio c’era la maglietta dei Saints, la numero 7, quella del suo idolo, l’ex capitano Matthew Le Tissier» (Giovanni Cerruti)
• «I critici gli imputano un carisma non eccessivo e di non essere un trascinatore
di folle. Che sia nel cuore del Senatur, neppure i critici possono negarlo.
Sempre al fianco di Bossi nei momenti difficili — È lui ad accompagnare Manuela Marrone e Roberto Libertà al cardiocentro di Lugano, lui a raccogliere le indicazioni del leader infermo.
Suo padre È pescatore, come quasi tutti in paese prima che il ddt cancellasse d’un colpo i posti di lavoro. La madre È operaia in un’azienda tessile» (Marco Cremonesi).