Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GIFUNI
Fabrizio Roma 15 giugno 1966. Attore. Figlio di Gaetano • «Attore di buona famiglia e buone letture, interprete di cose fortunate quali La meglio gioventù di Giordana o il De Gasperi di Liliana Cavani, ma anche di cose sfortunate quali Il sole negli occhi di Andrea Porporati o Musikanten di Battiato accolto malissimo alla Mostra di Venezia» (Simonetta Robiony) • «Un ragazzo dal sorriso aperto, con i modi gentili di chi ha ricevuto un’ottima educazione. Fa parte di quella generazione di attori - come Alessio Boni
e Luigi Lo Cascio, i suoi amici più cari, conosciuti all’Accademia d’arte drammatica - che hanno alle spalle cinema e teatro, ma sono stati scoperti
dal grande pubblico grazie a La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Nasce in una famiglia unita e importante, il padre,
Gaetano Gifuni, è il segretario generale della Presidenza della Repubblica. Lo applaude a teatro,
ma se lo abbia incoraggiato sulla strada dell’arte, non è dato saperlo. Fabrizio Gifuni, discreto e inflessibile, risponde con un
sorriso: “Abbiamo un ottimo rapporto, ma la vita privata è privata”» (Silvia Fumarola) • «Studiavo al liceo, abbiamo messo in scena Romeo e Giulietta, io ero Mercuzio. Io sono un introverso/estroverso, un impasto di impulsività e riflessione. Il teatro era una passione ma non sapevo bene fino a che punto.
Così, nel periodo in cui ha prevalso il lato riflessivo, mi sono iscritto all’università, sono arrivato a un passo dalla laurea in Giurisprudenza. Ma ho partecipato
alle selezioni per l’Accademia d’arte drammatica. Mi hanno preso e ho lasciato gli studi».