Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GENNARI
Alessandro Mantova 1949. Scrittore • «Uno dei pochissimi scrittori italiani che conosce l’arte del racconto. Sa bene che la narrativa, quella vera, ha sempre la febbre
bassa, la voce sussurrante, l’aggettivo dimesso. L’importante è lo sviluppo della trama che ci dà la misura dei personaggi, svelando al contatto con l’azione, attraverso i loro comportamenti, la loro verità. è bravo Gennari, ma pochi se ne sono pienamente accorti (molti nemmeno di
striscio)» (Antonio D’Orrico)
• «Arrivato alla letteratura attraverso un percorso di studi non proprio consueto:
architetto mancato, psicoanalista, studioso di linguistica e antropologia,
infine critico militante. Lo vediamo comparire, negli anni Settanta, come
assistente di Pasolini in Salò. “Ero quello, tra l’altro, che all’inizio del film va ad arrestare i ragazzi”. Poi l’incontro con Moravia, che l’incoraggia alla narrativa. “‘Ma non prima dei 40, mi raccomando’, diceva”. Così, appunto a 46 anni, arriva il primo romanzo, Le ragioni del sangue (Garzanti). Una torbida storia crudele che guarda a ritroso verso l’ultima guerra. L’indagare di un figlio sul passato del padre defunto. Un romanzo disturbante e di
grande scrittura; tra i pochissimi di fine millennio su cui vale la pena
giurare. E però, nonostante il Bagutta Opera Prima, in Italia ha ottenuto una scarsa fortuna di
pubblico e di critica. Pubblicato in Francia da Seuil, Le ragioni del sangue fa centro da subito: una prima edizione esaurita in due mesi; una pagina intera
dell’autorevole Le Monde che paragona Gennari nientemeno che a Stendhal e Dostoevskij» (Giovanni Pacchiano).