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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GELMINI

Pierino Pozzuolo a Martesana (Milano) 20 gennaio 1925. Prete • «Fondatore della Comunità Incontro, 160 sedi in Italia e una massiccia presenza all’estero, don Pierino è un leader nato. E oggi il prete più amato dal Polo dove prospera un agguerrito partito pro Gelmini. In quanto a lui
si comporta con loro come con i suoi ragazzi: padre buono ma severo che alterna
carezze a ceffoni. Il primo a scoprire il carisma politico di Gelmini fu
Bettino Craxi, nell’89. Il leader socialista vedeva in questo prete vulcanico un importante alleato
per vincere la battaglia della legge sulle tossicodipendenze, che trovava forti
resistenze anche nel mondo cattolico. Grazie alla benedizione di Craxi, ogni
sparata di don Gelmini finisce in prima pagina: amato e odiato nel mondo delle
comunità di accoglienza, coccolato dai politici, pluripremiato in tutto il mondo (nel 92
riceve la massima onorificenza thailandese, il titolo di Cang Phuk, Elefante
Bianco), ospite immancabile di decine di trasmissioni televisive. Nel 93 il
direttore di Raidue, il craxiano Giampaolo Sodano, gli affida addirittura la
conduzione del programma musicale
Rock Café: l’audience non è il massimo, ma le prediche catodiche si moltiplicano. Nel frattempo don Pierino
coltiva la sua rete di relazioni importanti: ad Amelia sfilano Forlani e
Andreotti, Cossiga e Francesco De Lorenzo, allora ministro della Sanità, oggi impegnato nella Comunità Incontro come volontario dopo le disavventure giudiziarie. C’è anche il giovane segretario del Msi Gianfranco Fini: tra lui e don Pierino è subito amore. L’anno della consacrazione definitiva è il 95. Il 12 settembre sbarcano ad Amelia tutti i leader del Polo. Berlusconi e
Fini arrivano in macchina insieme, Casini e Mastella (all’epoca ancora nel Ccd) affittano un pullman per i parlamentari della Vela e all’ingresso nell’auditorium della comunità partono le note dell’
Alleluja di Häendel. Un trionfo per don Pierino. Da allora è un crescendo. I suoi bersagli dichiarati sono “il partito dello sballo sorretto da politici, uomini, dello Stato e della
cultura, che conoscono la coca e il suo consumo”, “il partito trasversale dei tossicofili”, “gli sfascisti e i chiacchierologi che dettano legge”» (Marco Damilano).