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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

GELMETTI

Gianluigi Roma 11 settembre 1945. Direttore d’orchestra. Del Teatro dell’Opera di Roma • «Non è solo un grande direttore: è anche un direttore intelligente, non necessariamente le due qualità coincidendo» (Paolo Isotta) • «Mia madre è sempre stata decisa e determinata, ma mai un carabiniere. è capace di grandi dolcezze, e con mio padre, che aveva un negozio di articoli
sportivi, ha avuto momenti di devozione assoluta quando l’aiutava nel lavoro. Sono nato a Roma appena finita la guerra, e loro fornivano
la squadra di calcio della Lazio... Mi vedevano come un traditore, perché io sono romanista. Le colpe dei padri non ricadono sui figli. Mia madre è un poeta. E ha vinto un sacco di premi. Finge che non le importi niente, ma le
fa piacere. Ha la fissazione della sobrietà, anche a tavola. Arriva il piatto: “Eh, quanta roba”. Poi, zitta, zitta... Se non ci fosse stata la sua spinta, frequentavo il corso
di composizione a Santa Cecilia, non avrei affrontato e superato, a Siena,
avevo 16 anni, gli esami difficilissimi con Celibidache, che poi mi ha preso
come effettivo. Era una tiranna. Ha desiderato fortemente che lo facessi. Mi ha
fatto studiare musica perché aveva capito, prima di tutti, che ero portato. Avevo cominciato a tre anni, con
mio padre, per gioco. A quattro-cinque ho fatto sul serio. E quello che impari
a quell’età è basilare. Mia madre è stata decisiva. Abbiamo avuto un momento di dissenso quando ho voluto lasciare
il Conservatorio, nel quale non mi identificavo più, per andare per conto mio. Un’altra crisi ha coinciso con il mio primo matrimonio: non voleva che mi sposassi
perché ero troppo giovane. Poi ha visto che avevo fatto bene: è durato 20 anni ed è stato bellissimo. Ha avuto la stessa reazione quando mi sono risposato: non
voleva che lasciassi la prima moglie, che ha addirittura beatificato, e non
nascondeva un po’ di ostilità per la seconda» (da un’intervista di Luigi Vaccari).