Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
GASSMAN
Alessandro Roma 27 febbraio 1965. Attore. Figlio di Vittorio (1 settembre 1922-29 giugno 2000) • «Nato famoso, si è diviso tra teatro, cinema e tv, in una botta di allegro narcisismo ha anche
posato nudo per un calendario andato a ruba» (Silvia Fumarola) • «Mio padre mi ha dato un unico consiglio: “Nella vita fai quello che ti pare ma fallo bene”. Ho cercato di seguirlo. Il cinema italiano non ha soldi, non ha coraggio, poi
ci sono i miracoli, come Il bagno turco, un film piccolo che è diventato importante, amato dalla gente. Ma quanti rischiano? La fiction, se è di qualità, la faccio volentieri. In questo lavoro, arrivati a un certo punto, devi saper
scegliere e anche rinunciare ai soldi» • «Io sono sempre stato il figlio che non studiava - ho cambiato tutte le scuole di
Roma - il giullare di casa che faceva ridere papà. Sento moltissimo la sua mancanza, papà nascondeva la sua timidezza con una sicurezza che a tratti sfiorava l’arroganza. Ma era un uomo dolce. Purtroppo negli ultimi tempi la depressione lo
aveva allontanato dagli altri. Sa qual è la cosa che mi fa più piacere? Che quando vado su un set c’è sempre qualcuno che mi racconta qualcosa di lui, che si ricorda un episodio»
• «Mio padre se si arrabbiava ti poteva tirare anche una scarpa, ma era spiritoso.
Non lo vedevo come un dio. Ricordo la prima del Moby Dick a Genova: entrava in scena dall’alto, musica di Piovani, palcoscenico enorme, pubblico in delirio, un trionfo e
lui che non si accontentava, studiava altre soluzioni roboanti. Tutti che
pendevano dalle sue labbra, io lo guardavo. “Papà, mancano solo i fuochi d’artificio”. Scoppiò a ridere anche lui» • «Sono uno che s’incazza. Fin da bambino, se mi veniva imposto qualcosa io facevo l’esatto contrario. Sono orgoglioso, aggressivo, però la mia aggressività si confonde con la fragilità. Proprio come mio padre. Mettiamo le critiche dei giornali: se sono stroncature
io, oltre ad avere dubbi e crisi, ci sto male. Come papà» • «Nel nostro Paese dei Calendari mi sono esposto una volta sola. Ma è più preoccupante l’esibizionismo di chi farebbe tutto per apparire in tv» (da un’intervista di Rodolfo Di Giammarco).