Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FULCI Paolo Messina 19 marzo 1931. Ambasciatore. Dal 92 al 99 all’Onu • «Lo chiamano “Cannamozza” o “il messinese”» (Niccolò D’Aquino) • «La mia impresa più difficile fu quella di persuadere 14 ambasciatori della Nato che la Gladio era una struttura dell’Alleanza
FULCI Paolo Messina 19 marzo 1931. Ambasciatore. Dal 92 al 99 all’Onu • «Lo chiamano “Cannamozza” o “il messinese”» (Niccolò D’Aquino) • «La mia impresa più difficile fu quella di persuadere 14 ambasciatori della Nato che la Gladio era una struttura dell’Alleanza. E questo nel momento in cui un portavoce del comandante supremo aveva smentito Giulio Andreotti e Francesco Cossiga sostenendo che la Gladio non faceva parte della Nato. Successe il finimondo. In Italia qualcuno aveva addirittura chiesto la messa in stato d’accusa per alto tradimento sia di Cossiga sia di Andreotti. Ebbi pochissime ore per persuadere il Consiglio atlantico che bisognava smentire il portavoce. Ci riuscii forse anche perché in quel momento era segretario generale dell’Allenza Manfred Woerner, che era stato ministro della Difesa tedesco e conosceva bene l’esistenza di queste strutture clandestine. Fu proprio a seguito di questo successo che fui costretto ad accettare l’invito del capo dello Stato Cossiga a guidare il Cesis, l’organo che coordina i servizi segreti» (da un’intervista di Pino Buongiorno).