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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FRUSCIO

Dario Longobardi (Cosenza) 9 maggio 1937. Economista. Politico. Senatore (Lega Nord) • Negli anni Ottanta si è distinto come difensore degli interessi dei piccoli azionisti fino a entrare
nel Cda della Montedison di Cefis, del Banco Lariano e dell’Eni. è la mente economica della Lega. Il suo contatto con Bossi è avvenuto in modo casuale nel 94 su un volo Roma-Milano (il Senatur era appena
stato raggiunto da un avviso di garanzia per i 200 milioni di Patelli) • «Dirigente dell’Azione Cattolica, “keynesiano da sempre”, formatosi negli anni Sessanta come disturbatore di assemblee (“mi sono battuto contro Cefis in difesa dei piccoli azionisti della Montedison”), cooptato nel consiglio della Standa dove “ho avversato la finanziarizzazione e gli atti peccaminosi con cui si drena
liquidità a favore del socio di maggioranza”, all’Eni è particolarmente temuto per la sua verbosità. “Liberateci di lui” fu l’urlo di dolore giunto al ministero dell’Economia. Una parziale soluzione si è trovata con una delega: la guida di Sviluppo Italia Turismo, holding che fin
dai tempi della gestione di Dario Cossutta controlla tra l’altro l’Hotel Raphael di Palermo, in società con la famiglia Cuffaro. Non rinnega le sue origini meridionali, ha portato
Bossi al teatro Odeon di Reggio Calabria (e al loggione che urlava “pecoraio!” e “buffone!” ha risposto: “Ecco il condottiero della nostra riscossa”), ma considera il Sud “un problema di politica internazionale”, per cui gli aiuti statali sono inutili. Si scaglia contro i manager e le loro “remunerazioni da spanciamento”, per poi giustificarsi: “La piena comprensione dei fatti a volte richiede linguaggio al limite del rude”. E poi, come diceva Shaw (Show nell’originale della Padania), “tutte le grandi verità all’inizio sono bestemmie”» (Aldo Cazzullo).