Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FRATTINI
Franco Roma 14 marzo 1957. Politico. Commissario europeo (Giustizia, libertà e sicurezza, dal 2004) • Laureato in Giurisprudenza. Procuratore dello Stato dall’81 e avvocato dello Stato dall’84. È stato vicesegretario generale della presidenza del Consiglio nel governo Ciampi
e segretario generale nel Berlusconi I, ministro della Funzione pubblica e
Affari regionali nel governo Dini. È stato presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e
sicurezza e per il segreto di Stato nella XIII legislatura. Deputato (Forza
Italia) dal 96. Ministro prima della Funzione pubblica e poi degli Esteri nel
Berlusconi II
• «Aitante, maestro di sci, appassionato di roccia e immersioni subacquee, veste
con eleganza. Che sia bello, È questione di gusti. Che sappia ciò di cui parla no. La capacità e la competenza lo hanno portato, appena svestito l’eskimo che indossava al liceo romano Giulio Cesare, quando militava nel
Manifesto e adorava Guccini e il flauto di Ian Anderson, a una carriera
folgorante» (La Stampa) • «“Franchino”, detto anche “Il Secchione”. “È bello e nessuno sa muoversi come lui tra commi e sottocommi”: Silvio Berlusconi aveva giustificato così la nomina di Franco Frattini alla Farnesina. Due anni dopo, ecco che il Capo
risolve l’imbarazzante caso Buttiglione ricorrendo nuovamente all’uomo fidato e di bell’aspetto che sa stare a tavola con i potenti e conosce le regole del gioco.
Ottimo slalomista quando scia, ma non solo quando scia, straordinario
incassatore, un sorriso indecifrabile da Gioconda. Dichiarata militanza
socialista agli inizi della carriera, sa tessere bene le alleanze, non perde
mai il dialogo con l’opposizione. Laurea in Giurisprudenza a 22 anni; a 29 È già consigliere di Stato; a 37 segretario generale a Palazzo Chigi; collaboratore
di Giuliano Amato, allora ministro del Tesoro, poi con Martelli vicepremier e,
ancora, a Palazzo Chigi con Amato e Ciampi premier. Al governo esordisce con
Dini ma si sfila in tempo, e senza spargimenti di sangue, per correre l’avventura berlusconiana, per diventare prima ministro della Funzione pubblica e,
nel 2002, a 45 anni, il più giovane ministro degli Esteri della storia d’Italia. Una sequenza davvero brillante per il giovane romano che, a chi gli
chiede che cosa vuol fare nella vita, risponde: l’oceanologo. Aggiungendo subito dopo: “Ma l’oceanologo fa la fame”» (Alessandra Longo).