Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FORMICONI
Pierluigi Roma 18 luglio 1948. Allenatore del Setterosa (pallanuoto) medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atene (2004). Poi sulla panchina del Settebello (la
Nazionale maschile) non ha avuto la stessa fortuna • «È un curioso delle donne. Altrimenti non avrebbe potuto fare il comandante in
campo di un gineceo. Ha passato una vita con le donne, ad ascoltare quello che
non dicono e a cercare di convincerle a fare quello che voleva lui. C’È riuscito così bene che hanno vinto tutto, fino all’oro olimpico di Atene. Ora, l’uomo che parlava alle donne del Setterosa dovrà rifondare il Settebello, imparando la lingua degli uomini. Non che le donne le
abbia abbandonate. Ci sono e ci saranno sempre, a cominciare da sua madre Wanda
che l’ha messo al mondo, con la partecipazione dell’ingegner Franco Formiconi, “un colonnello, ma con il cuore tanto grande da ospitare i miei sogni. Diceva:
ingegneri ce ne sono tanti, giocatori della Nazionale di pallanuoto pochi”. Altre donne: sua nonna Pierina, che gli fece incontrare lo sport. “A quei tempi era una delle poche donne che andava allo stadio. Mi portava al
Flaminio: ho visto anche Sentimenti IV”. Lazio, sempre. Adesso Pierluigi, allo stadio, ci porta i figli (“tutti laziali, altrimenti non mangiavano”). Romano-bene, come si diceva un tempo, del centro, Formiconi ha fatto il 68 in
piscina. Una certa fama da latin lover lo avvolge. “Ma quale latin lover. Posso solo dire che con le donne sono stato fortunato. Non
ho mai dovuto faticare molto: la mia prima moglie È bellissima, Cristina È bellissima”. Cristina Consoli, ex miss Setterosa, nel 2003 gli ha dato Matteo, il quarto
figlio» (Roberto Perrone)
• «Le donne bisogna capirle, sapere quando mollare, avere consuetudine, starci
insieme. Bisogna conoscerne gli umori e non È semplice. Uno ci deve nascere, odorare l’aria, capire oggi com’È. Se credono in te si buttano dal quinto piano, se credono in te ti danno anche
di più di quello che chiedi. Sono più determinate, hanno il mondo in mano» • «Quasi scappò di casa per sostenere un provino della Fiorentina. “E mio padre mi venne a recuperare con una delle sue massime: ‘Il calcio no, i calciatori hanno la fronte bassa’”. Quando aveva vent’anni perse un’Olimpiade (quella di Monaco 72) perché l’avevano squalificato per sei giornate» (Corriere della Sera).